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«Più servizi e investimenti e nessuna tassa in più nel nostro bilancio»

Lo afferma l'assessore al bilancio di Massa Pierlio Baratta che interviene nuovamente snocciolando i numeri del previsionale 2019. Opposizione all'attacco: «Tariffe marmo aumentate grazie al nostro lavoro nei 5 anni precedenti»

«L’Amministrazione ha approvato il suo primo bilancio di previsione con grande soddisfazione del sindaco Francesco Persiani e di tutta la Giunta anche perché ora possono partire gli interventi e gli investimenti in tutti i settori alla base di quel cambiamento atteso dalla città». Lo afferma in una nota l’assessore al bilancio Pierlio Baratta che interviene nuovamente sui conti di Palazzo civico. «L’anima di questo bilancio? “Avremmo investito miliardi con l’anima, invece dobbiamo calcolare le entrare per distribuire le uscite e credo sia venuto fuori un bilancio positivo” per dirla con le parole del sindaco Persiani. E’ un bilancio che rispetto alla Giunta precedente prevede un’inversione di rotta e come assessore al Bilancio ve ne espongo i numeri».

«1,3 milione di spesa corrente in più – specifica Baratta – 2,4 milioni in più di spesa di investimento. Sono potenziati i servizi a domanda individuale come le mense, scuolabus e disabilità perché l’attenzione al sociale c’è stata e ci sarà. Nessun aumento alle tariffe ed ai tributi locali. La Tari è stata adeguata all’indice Istat previsto dal ministero del tesoro pari all’1,19%. Questo tipo di aumento, di fatto, c’è sempre stato negli anni anche se non visibile ai contribuenti. Prova ne è il riconoscimento di 2.000.000 di euro a favore di Asmiu imputabili in larga misura all’adeguamento Istat e pagati con soldi pubblici. Nel nostro bilancio di previsione sono state stanziate le somme per regolarizzare i lavoratori stagionali di Asmiu in forza del maggior carico di lavoro che si ripete nella stagione estiva causa l’incremento dei flussi turistici. I soldi per gli investimenti finanziati con 2 milioni di euro di mutuo, andranno principalmente nelle opere pubbliche molte delle quali partiranno a breve».

«La maggiore spesa corrente – aggiunge poi il titolare delle finanze –sarà finanziata con le maggiori entrate previste dal settore lapideo con il contributo di estrazione ed il canone marmo a carico degli imprenditori del lapideo che hanno dimostrato grande sensibilità per le problematiche socio economiche della città in un momento di recessione. La politica fiscale si baserà sul concetto: pagare tutti per pagare di meno incrementando la base imponibile con nuovi sistemi di controllo all’evasione».

«Su ambiente, attività produttive, mobilità, sport, turismo, servizi demografici – prosegue – ci sono +311mila euro rispetto al 2018, 2 milioni su Lavori pubblici, protezione civile, controllo edilizio e un milione in più per Polizia municipale, cultura, istruzione e organizzazione. Anche al settore sport cultura sono previsti incrementi rispetto alla programmazione precedente. 200mila euro in più sono stati appostati per il sociale e disabilità di cui 30 mila euro per trasferimenti a famiglie bisognose. Per il settore sociale sono stati stanziati 4 milioni e 100 mila euro. Attenzione anche all’emergenza abitativa con un progetto che prevede la riconversione di un’ex scuola in immobili abitativi dove saranno ospitati i cittadini massesi che si trovano in situazione di difficoltà economica».

L’OPPOSIZIONE: «TARIFFE MARMO AUMENTATE GRAZIE AL NOSTRO LAVORO NEI 5 ANNI PRECEDENTI»
Intanto dall’opposizione arriva una nota critica da Gabriele Carioli (Pd), Elena Mosti (Lista Volpi), Uilian Berti (Sinistra Progressista) e Agostino Incoronato (Uniti per la Città). Riportiamo di seguito il loro intervento.
Dopo l’imbarazzante silenzio in Consiglio comunale, ieri la giunta di Massa, ha sentito il bisogno di dire la sua ma, e qui sta il primo dato, non può passare inosservato il fatto che l’atto principale della maggioranza sia stato approvato nel silenzio assordante del primo cittadino e della maggioranza, che, ad eccezione di Amorese, pare non aver compreso o digerito i contenuti della manovra. Segno forse questo che il domino innescato dall’espulsione di mezza giunta non è terminato. Siamo contenti di quanto emerso in questi giorni. L’assessore Guidi conferma che la situazione dei conti è buona tanto da aver consentito di contrarre nuovi mutui e che il piano delle opere che avevamo fatto e che la sua giunta ha ricopiato fornirà alla città risposte complete. Fin qui tutto bene.
Meno bene l’antologia di mezze verità e palesi bugie che hanno accompagnato questo primo anno di amministrazione e questo bilancio di previsione. Infatti è ora chiaro che evocare buchi di bilancio, alla luce del parere dei revisori dei conti e di una politica fiscale che non è dovuta ricorrere a drastici aumenti, è stata una bugia strumentale, così come sulla questione Asmiu atti e soldi erano a disposizione da giugno e serviva solo provvedere a quella formalizzazione che per i tempi delle elezioni non era possibile.
Così come è una bugia il fatto che la Casa Socialista non fosse in vendita. Era nel piano delle alienazioni (non valorizzazioni) e per bloccare la vendita è stato necessario approvare una mozione.
Ma il racconto delle mezze verità è andato avanti anche ieri. Infatti la Tari aumenterà per scelta politica (non per Asmiu, che cuba circa il 50% del piano tariffario, né per obbligo di legge) e i nuovi regolamenti sul tema delle alienazioni non sono stati approvati e difficilmente dispiegheranno i propri effetti nell’anno.
A proposito di perequazione fiscale, in realtà la Costituzione parla di progressività del fisco, vale la pena ricordare che le uniche misure in questo senso le hanno prese quelli che c’erano prima (rimodulazione Irpef, sconti Tari per le famiglie numerose, agevolazioni mense e scuole), così come la modifica della tassa marmi arriva al termine di un lavoro durato 5 anni. L’unico provvedimento di entrata dell’attuale giunta è la riduzione dell’Imu per i terreni edificabili nelle zone di pregio. Più il pagamento di un “impegno” ben preciso pre-elettorale che un provvedimento a favore dei più deboli
Restiamo convinti che a questo bilancio manchi un’idea di città, che con gli strumenti a disposizione si sarebbe potuto fare molto di più e che l’anima di questo bilancio, l’unico cambiamento davvero ascrivibile alla nuova amministrazione, è che sono state aumentate le spese per la politica e ridotte quelle per la cultura.