LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Pd all’attacco di Persiani: «Massa ormai è in provincia di Cascina»

Il segretario comunale Perinelli: «Una lotta di poltrone sulla testa dei massesi». Rifondazione: «Nessuna solidarietà ai due assessori cacciati». Articolo Primo: «Il sindaco spieghi cosa non andava dell'operato di Mottini e Lama»

«Massa ormai è in provincia di Cascina. Nella giunta Persiani una lotta di poltrone sulla testa dei massesi». Lo afferma Luca Perinelli, segretario del Partito Democratico di Massa. Il riferimento è alla sindaca leghista di Cascina Susanna Ceccardi. «La città – afferma il dem – non può essere ostaggio di questi teatrini. Se il conto non fosse tutto a carico della nostra comunità, farebbe quasi sorridere lo spettacolo che l’amministrazione sta dando. A neanche un anno dall’inizio del loro mandato danno il via al valzer delle poltrone, con vicesindaco e assessore a cui vengono revocate le deleghe “per motivi personali”. Davvero si pensa di amministrare una città facendo scelte così politicamente rilevanti “per motivi personali”? Una leggerezza davvero troppo pericolosa. Sarebbe stato più onesto ammettere che a quanto pare abbiamo un prosindaco a Cascina che nelle vesti di leader regionale della Lega, decide le sorti anche di Massa per mano del sindaco Persiani».

«Sarebbe stato più serio ammettere – prosegue Perinelli – che tutte quelle belle promesse e quegli slogan che la destra ci ha propinato in campagna elettorale sono svaniti non appena è salita al potere curandosi più delle proprie questioni interne che dei problemi dei cittadini.
Sarebbe legittimo ora che il sindaco si presentasse in Consiglio Comunale per spiegare i veri motivi di questi stravolgimenti. Non bastano i “motivi personali”, non bastano, perché quando si usa come scusa il fatto che l’ormai ex assessore alla cultura ha organizzato una mostra non gradita alla maggioranza, praticamente si dichiara di essere al buio rispetto alle iniziative dei membri della propria giunta. Non bastano i “motivi personali” nemmeno come risposta a quanto dichiara l’ormai ex vicesindaco, che parla di un’amministrazione che sta tradendo ogni promessa fatta in campagna elettorale, che punta a ribasso persino sulla sicurezza, storico cavallo di battaglia di questa maggioranza, e che aggiunge quanto tutti noi ormai diciamo e pensiamo da tempo, ovvero che la città con questo sindaco e con questa giunta è condannata all’immobilismo.
Ci chiediamo quindi se è possibile parlare di “motivi personali” e sfuggire a un qualsiasi messa in discussione politica, quando due uomini che fino a ieri ricoprivano ruoli così importanti nell’amministrazione smascherano di fatto l’incapacità e la nullafacenza di questa giunta. I “motivi personali” non bastano, e di queste cose il sindaco e la maggioranza devono rispondere in consiglio comunale, di fronte alla città, per una volta devono mettere da parte gli slogan e far valere i fatti, se esistono. Ci auguriamo che una presa di responsabilità più seria ci sarà e che non ci tocchi inoltrare direttamente le nostre richieste al sindaco di Cascina e prosindaco di Massa».

RIFONDAZIONE COMUNISTA: «CARA MARTINA, NESSUNA SOLIDARIETÀ»
Rifondazione Comunista di Massa non esprime alcuna solidarietà ai due ex assessori licenziati dal sindaco Persiani. Non ci siamo dimenticati del silenzio-assenso di Lama e Mottini quando l’intera giunta realizzava il suo programma reazionario e razzista chiudendo il progetto Sprar. Non ci siamo dimenticati delle scorribande del Sig. Mottini in giacca e cravatta sulla spiaggia per colpire povera gente con l’unica colpa di tentare di sopravvivere. Non possiamo dimenticare le iniziative “culturali” promosse dall’assessora Lama in collaborazione con case editrici in mano ad esponenti dell’estrema destra lombarda. Non possiamo dimenticare l’assenso al lapide per Bellugi. La memoria, recente e passata, ha per noi un grande valore.
Fino ad oggi non abbiamo sentito nulla dai due ex assessori rispetto al fatto che l’amministrazione non abbia prodotto niente, come invece noi andiamo dicendo da mesi. Molto probabilmente anche a loro “l’immobilismo” tornava bene.
Come nella migliore tradizione del Palazzo, le forze di maggioranza perdono tempo a risolvere problemi di beghe interne invece che risolvere i problemi della città. Il sindaco non ha alcuna credibilità visto che è capace di affermare tutto e il contrario di tutto nel giro di poche settimane (la mostra prima va benissimo, poi offende i valori tradizionali) e nel caso del vicesindaco non spiega i motivi della revoca. Il partito più rappresentativo di questa maggioranza, la Lega, evidentemente non è nelle condizioni di garantire un sostegno affidabile all’azione amministrativa, visto che uno dei suoi rappresentanti “storici” è stato malamente cacciato dall’amministrazione. La città oggi è affidata a questi soggetti. Tutto questo è avvenuto nel silenzio collaboratore di tutta la Giunta e dei consiglieri di maggioranza, nessuno escluso.
Oggi noi preferiamo esprimere solidarietà ai lavoratori del “Nuovo Pignone” beffati nella loro tragedia, al lavoratore di Omya che affronta la battaglia più dura nella completa insensibilità dell’azienda, a Marco Lenzoni sottoposto a processo per aver “osato” difendere i diritti dei lavoratori. A chi ha perpetrato e avallato per mesi azioni reazionarie e razziste nessuna solidarietà.

ARTICOLO PRIMO A PERSIANI: «COSA NON ANDAVA DELL’OPERATO DI MOTTINI E LAMA?»
Quando, da una immutata e ben solida collocazione di opposizione, fin dal giorno dopo le elezioni abbiamo augurato al Sindaco Persiani di lavorare bene nell’interesse della città, abbiamo non solo voluto rispettare appieno il voto dei massesi, ma anche mettere alla prova la nuova Giunta, senza promuovere critiche fine a se stesse e puramente ideologiche. Ci eravamo dati un anno di tempo per poter formulare un giudizio sull’operato della Giunta Persiani: il Sindaco ci ha preceduto con la sfiducia nei confronti del proprio vice e dell’assessore alla cultura. Grande rispetto a livello umano per le persone coinvolte in questa vicenda, ma altrettanta decisione nel richiedere al sindaco Persiani di assumere fino in fondo piena responsabilità dei propri atti dicendo alla città cosa non andava sull’operato di Mottini e Lama e quali saranno i cambiamenti che verranno introdotti con le nuove nomine.
Al Sindaco Persiani evidenziamo, come abbiamo sempre fatto negli anni passati, quelle che per noi continuano a rappresentare le priorità del territorio e sulle quali crediamo ci debbano ancora essere risposte da parte della nuova amministrazione:
-Il consiglio comunale ha votato un atto di indirizzo per l’uscita da Gaia, che tipo di atti intende prendere la Giunta?
-Quali e quante risorse si intendono investire per la manutenzione del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico, che in passato ha tristemente segnato il nostro Comune con frane e smottamenti?
-La foce del Frigido continua ad essere insabbiata ed il letto del fiume ad alzarsi inesorabilmente, che tipo di interventi si prevedono e con quali risorse?
La lista sarebbe ancora lunga, ma a partire dal tema di Gaia, per arrivare alla tutela di un territorio che ha anche conosciuto il lutto sulla questione del dissesto idrogeologico, crediamo che delle risposte -nei fatti- siano dovute, non tanto a noi, quanto all’insiene dei nostri concittadini.
Al Sindaco Persiani, comunque, crediamo che una cosa sia già ben chiara: una cosa sono i discorsi ed il clima da campagna elettorale ed un’altra cosa è il governo della città, delle sua complessità e delle sue sofferenze.