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Monolite a Bellugi, sale la tensione a Massa: le ragioni pro e contro

Si avvicina la data del 21 marzo, giorno nel quale si inaugurerà il monumento con incisa la poesia "Primavera de Massa" ai Quercioli. Intanto alle 21 inizia al teatro dei Servi la quarta edizione della "Bellugiana"

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Il monolite dedicato al poeta massese e podestà fascista Ubaldo Bellugi continua a far discutere a Massa e la tensione sale man mano che ci si avvicina al 21 marzo, inizio di primavera, e giorno nel quale l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Persiani ha previsto di installare e inaugurare il monolite al parco dei Quercioli che riporterà la poesia “Primavera de Massa”. Intanto stasera, lunedì, Massa renderà omaggio a Bellugi nella manifestazione al teatro dei Servi dove si svolgerà la quarta edizione della “Bellugiana” (inizio ore 21). Tornando al monolite, invece, l’iniziativa del Comune divide la città. Di seguito riportiamo le ragioni di chi è a favore (lo storico Franco Frediani) e di chi è contro (l’Anpi e la Cgil di Massa-Carrara).

FREDIANI: PER BELLUGI RICONOSCIMENTI ANCHE DA SINISTRA
A margine delle polemiche che in questi giorni animano le cronache cittadine sull’erigenda stele marmorea dedicata alla poesia di Ubaldo Bellugi “Primavera de Massa”. Bellugi fu fascista, fu podestà ma anche fine letterato e poeta in dialetto e a soli due anni dalla morte, avvenuta nel 1992, il 29 maggio 1994 il poeta veniva solennemente celebrato con l’inaugurazione di un busto marmoreo opera dello scultore Gigi Guadagnucci. Un omaggio voluto dal Comitato Onoranze Ubaldo Bellugi presieduto da Carlo Alberto Pellerano e sotto l’egida dell’Assessorato al Comune di Massa nella persona del dott. Pier Paolo Santi . Sindaco Luigi Della Pina. La partecipazione del pubblico, presenti le massime autorità, fu numerosa e calorosa. 1l 26 ottobre 1995 la Giunta comunale di Massa, Sindaco Roberto Pucci e assessori Neri Fabrizio, Mori Tiziana, Uzzo Federico, Mandorli Francesco, Bertonelli Ivana e Fornesi Ezio, con atto di giunta n°1587, a votazione unanime, accogliendo la proposta di Italia Nostra, deliberava di assegnare alla già titolata piazza del Mattatoio, il toponimo Piazza Ubaldo Bellugi, definito nella delibera “podestà della città di Massa e insigne poeta dialettale”. Ne nacque una polemica che si risolse solo quando Italia Nostra decise di ritirare la proposta. Vi furono interventi molto accesi tra favorevoli e oppositori che alla fine l’ebbero vinta. Tra i primi, quelli autorevoli di alcuni ex Partigiani che alla stampa rilasciarono le seguenti dichiarazioni: il Presidente dell’Anpi Pietro Del Giudice: “Sono stato molto amico del Bellugi che si è sempre dimostrato sia con me che con i miei collaboratori un uomo discreto e leale. Non ho nessun problema quindi, pur essendo un ex partigiano, ad affermare che sono pienamente d’accordo che una piazza della nostra città sia intitolata ad Ubaldo Bellugi. Inoltre non riesco proprio a capire come alcune persone possano manifestare il loro disappunto riguardo ad una iniziativa che a me sembra particolarmente giusta e doverosa.” (La Nazione 20 dicembre 1995); Il Vice-presidente dell’Anpi Ermenegildo Della Bianchina: “Non è certamente piacevole, per noi partigiani, che una piazza della città venga intitolata ad un uomo che rappresenta il regime fascista. Bisogna però ammettere che la vita del Bellugi non si ricollega solo al fatto di essere stato Podestà. Il suo buon ricordo è reso tale dal fatto che l’illustre quanto amato cittadino seppe mettersi sempre in evidenza sia come scrittore e commediografo che come persona da tutti ritenuta per bene. Siamo quindi tutti pienamente d’accordo nell’affermare che ben venga la piazza in onore del Bellugi uomo ma non del Bellugi podestà.” (La Nazione 20 dicembre 1995) ; Gino Briglia, il Comandante “Sergio” della compagnia Falco: “Bellugi fu un rappresentante del regime fascista e nella sua carica di Podestà rappresentò un potere calato dall’alto e non emanato dal popolo. La condanna della storia sulla sua vicenda politica è già stata pronunciata e nessuno credo potrà sovvertirla. Bellugi fu anche poeta, forse il maggior letterato massese del ‘900. Come non ricordarlo in tal senso ? Oggi bisogna avere la forza di affermare che quell’uomo fu anche un altro uomo, per altri aspetti e meriti, cioè un poeta. Questa è la capacità di distinguere !” (La Nazione 15 gennaio 1996). L’11 marzo del 2012 il poeta fu celebrato con la rappresentazione teatrale di alcune sue opere. Il giorno dopo, dispiaciuta per la mancata partecipazione dovuta a precedenti impegni, Lara Venè, allora Assessore alla Cultura della Provincia di Massa Carrara, interveniva sulla stampa e sul Bellugi letterato così si esprimeva: “…il nostro territorio ha la necessità di riappropriarsi di personaggi che ne hanno permesso l’elevazione culturale ed Ubaldo Bellugi è uno di questi, al di là delle appartenenze politiche e i carichi di polemiche che queste hanno sempre suscitato. In questo senso apprezzo e condivido lo spirito delle celebrazioni.” (La Nazione 12 marzo 2012). Nel 2014, veniva presentata all’amministrazione Comunale una nuova richiesta di apporre una targa celebrativa del Poeta. Oltre trenta tra le più autorevoli Associazioni culturali massesi approvarono e appoggiarono l’iniziativa. Tra queste, con lettera indirizzata al Sindaco protocollata l’11aprile 2014, Giacomo Bugliani, in qualità di Presidente dell’Associazione culturale “San Domenichino” così si esprimeva sul Bellugi poeta: “In considerazione del fatto che Ubaldo Bellugi è stato importante testimone della nostra cultura locale, riteniamo doveroso e necessario offrire tale riconoscimento al poeta, per il significativo contributo dato alla nostra terra e alla nostra gente.”Più recentemente, nel 2018, allorché il Sindaco di Massa Alessandro Volpi volle iniziare un percorso celebrativo dell’opera poetica di Ubaldo Bellugi, percorso che si sarebbe concluso e concretizzato con la posa della stele oggi in discussione, così si è espresso nella prefazione del volume contenente la raccolta delle commedie in dialetto massese pubblicato a spese del Comune: “Pubblicare le opere di Bellugi, di cui non esiste ancora una raccolta completa, rappresenta un atto importante di storia della letteratura del nostro territorio, mosso dall’intento di restituire alla comunità degli studiosi e alla città un prezioso contributo alla ricostruzione di un patrimonio letterario rilevante di cui Bellugi fu esegeta e felice “traduttore” in un lessico che era solo apparentemente popolare”. La stele marmorea con la riproduzione della poesia “Primavera de Massa, vuol dunque essere un omaggio al letterato e poeta. Una poesia nel cuore di molti massesi e che molte scuole insegnano agli scolari. Una poesia che Bellugi, con rara maestria, ha dedicato alla nostra città e ai suoi pigri abitanti. Una poesia, simbolo meta temporale, che avrebbe dovuto trovare una città coesa e non immersa in una campagna strumentalizzata da una certa parte politica che va seminando odio anziché pacificazione.

LA CGIL: FIRMATE L’APPELLO DELL’ANPI
La Cgil di Massa-Carrara invita tutti i propri iscritti, le cittadine e i cittadini democratici a sottoscrivere l’appello lanciato dall’Anpi di Massa al fine di impedire l’installazione del monumento in onore del podestà fascista Ubaldo Bellugi. L’intitolazione di un luogo pubblico è una cosa rilevante per la coscienza collettiva e non è accettabile da parte nostra dividere l’uomo politico dal poeta. Sono anni che in questa città si tenta di intitolare una strada o una piazza a Bellugi e finora le ragioni della Storia avevano convinto chi lo proponeva a fare un passo indietro. Adesso invece l’amministrazione Persiani con una deliberazione d’urgenza ha deciso di installare un monolite di marmo in sua memoria. Per noi si tratta di una decisione inaccettabile che offende prima di tutto un’intera comunità, medaglia d’oro al valor militare per la propria resistenza al regime fascista, regime di cui Bellugi fu il primo rappresentante in città. La Cgil si è spesa nei mesi scorsi nel sostengo con mobilitazioni e raccolte firme nel sostenere l’appello Mai più fascismi a fronte del moltiplicarsi nel nostro Paese sotto varie sigle di organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell’odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant’anni da uno dei provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali. Abbiamo invitato tutte le istituzioni ad operare perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell’attuazione della Costituzione. Questa scelta per noi rappresenta una vera e propria provocazione e invitiamo l’amministrazione a desistere da tale decisione. In tutte le nostre sedi sono presenti i moduli di raccolta firme, chiunque potrà recarsi per la sottoscrizione e per favorire il più ampio coinvolgimento.

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