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Decreto sicurezza, Perinelli (Pd): «Persiani disumano e superficiale»

Il segretario del Pd di Massa al sindaco: «Lasciamo i migranti per le strade senza controllo, senza prevenzione, in totale clandestinità, sperando nella selezione naturale?»

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«Se proprio non vogliamo restare umani almeno cerchiamo di non essere così superficiali. Lo spirito che guida la nuova maggioranza che governa Massa già l’avevamo capito quando prontamente si sono prodigati per chiudere lo Sprar. Fatto questo show elettorale ora sarebbe meglio far prevalere un po’ di sano buonsenso». Lo afferma il segretario del Partito Democratico di Massa, Luca Perinelli, che risponde al sindaco Francesco Persiani che ieri, giovedì, aveva accusato i primi cittadini di Palermo, Leoluca Orlando, e di Napoli, Luigi De Magistris, di «violare l’ordinamento democratico».

«Che il sindaco sostenga che il Decreto Salvini sia strumento di legalità e sicurezza, dimostra superficialità e un’inutile continua voglia di propaganda. Poco senso ha anche appellarsi alla Costituzione, piuttosto fanno bene i suoi colleghi in altri comuni a mobilitarsi con quello spirito critico e oggettivo che tutti vorremmo da chi governa le nostre città».

«Gli butto lì un esempio pratico e spero semplice da capire. È sicuro che impedendo di ricevere ad esempio istruzione e cure mediche ai grandi numeri di immigrati clandestini (che aumenteranno) che stando ai dati questo governo di fatto non è in grado di rimpatriare come promesso, non si alimenti criminalità e precarie condizioni sanitarie delle nostre città, specialmente in quelle zone che vivono già situazioni sociali difficili, come le nostre periferie? In sintesi li lasciamo per le strade senza controllo, senza prevenzione, in totale clandestinità, sperando nella selezione naturale?».

«Capisco – conclude il dem – che però questa amministrazione dei quartieri più in difficoltà ha già deciso di fregarsene. Quindi se proprio vogliamo far finta di nulla che esistano diritti umani che tutti dovremmo difendere, restiamo egoisti, preoccupiamoci delle conseguenze pratiche, ma cerchiamo di non essere così superficiali».

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