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«Dietrofront clamoroso su accorpamento scuole». Open Pontremoli all’attacco

I consiglieri comunali Mazzoni, Sordi e Petriccioli sull'unione tra gli istituti Belmesseri e Pacinotti: «L'amministrazione si è fermata a una sterile polemica contro la proposta della Provincia»

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«Dietrofront clamoroso del Comune su accorpamento scuole». A dirlo sono i consiglieri comunali di Open Pontremoli Francesco Mazzoni, Elisabetta Sordi e Gregorio Petriccioli che puntano il dito contro l’amministrazione comunale. Riportiamo di seguito il loro intervento.

La vicenda dell’accorpamento tra gli istituti Belmesseri e Pacinotti ha mostrato, ancora una volta, la totale inconsistenza politica dell’Amministrazione di Pontremoli. Perché, dopo aver chiamato a raccolta contro la proposta dell’accorpamento dei due istituti, alla fine, con un clamoroso dietrofront, ha accettato questa soluzione; per salvare le apparenze, vorrebbe farla passare come una fusione, utilizzando almeno un altro termine per mitigare la chiara marcia indietro.
Per riassumere la vicenda: il Belmesseri risulta da anni al di sotto della soglia individuata dalla Regione in 400 studenti per le zone montane. Fino ad oggi si è andati in deroga ma, nonostante un trend di iscrizioni in crescita, non si è arrivati a superare la soglia minima per riottenere la dirigenza autonoma. Gli attuali numeri hanno portato a cercare una soluzione di lungo termine, che non prevede ulteriori deroghe ma un accorpamento appunto tra i due istituti, proposto dal Presidente della Provincia, per garantire una dirigenza stabile delle scuole lunigianesi senza perdere entrambi i dirigenti.
L’accorpamento è un atto amministrativo con cui le scuole non vengono né chiuse né spostate, ma si unificano i dirigenti e il personale. A Pontremoli, da anni sono state accorpate sia la scuola dell’infanzia sia la primaria, senza alcuna variazione per gli studenti; certamente, l’accorpamento del Pacinotti e del Belmesseri, con la loro complessità, impone di valutare attentamente le conseguenze per i singoli corsi di studio. Invece, l’amministrazione di Pontremoli non ha colto questo punto critico, fermandosi ad una sterile polemica contro la proposta della Provincia. Il vicesindaco, paventando un trasferimento del Belmesseri fuori da Pontremoli, ha creato un allarme ingiustificato, alimentando e cavalcando la preoccupazione e l’incertezza degli studenti e del personale. Dopo la sospensione della delibera provinciale, ha esultato come se avesse ottenuto una grande vittoria personale, non realizzando che, comunque, non esistevano i presupposti per proseguire con la deroga e che, di conseguenza, sarebbe stata comunque proposta una soluzione alternativa. Alla fine, l’esito sarà esattamente quello prospettato all’inizio: un accorpamento del personale e della dirigenza, ma nessuna chiusura dell’istituto. E, senza un minimo di dignità, anche questa soluzione viene presentata come un risultato ottenuto dall’amministrazione. L’accorpamento è l’atto finale di un percorso difficile di tutte le scuole della Lunigiana, che combattono contro un calo demografico continuo e con la concorrenza delle scuole della Costa. Compito della Politica è creare da una parte le condizioni per una economia che possa invertire il trend negativo sul territorio, e dall’altra lavorare sulla consapevolezza dei giovani perché restino a studiare e lavorare in Lunigiana. Il baratto accorpamento-rifacimento del tetto del Belmesseri, utilizzato dal vicesindaco per giustificare il cambio di opinione, non è credibile, perché i fondi per i lavori non sono mai stati messi in discussione. Le amministrazioni della Lunigiana non dovrebbero muoversi solo nelle emergenze, ma dovrebbero collaborare per ridare slancio al nostro territorio. Questo è il miglior investimento per il futuro.

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