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Cena offerta ai dipendenti e Nausicaa: Apuafarma sotto attacco

Da un lato Lapucci e Bernardi, dall'altro il sindacalista Albertosi

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Apuafarma sotto attacco. Da un lato non si placano le polemiche sulla cena offerta ai dipendenti dagli amministratori della partecipata del Comune di Carrara sulla quale intervengono ancora una volta i consiglieri comunali Lorenzo Lapucci (Forza Italia) e Massimiliano Bernardi (Alternativa per Carrara); dall’altro è l’accordo per la fusione con Amia che farà nascere la nuova multiservizi Nausicaa a finire nel mirino di Luca Albertosi, sindacalista della Usis Cit. Riportiamo di seguito i rispettivi interventi.

LAPUCCI E BERNARDI: «AVANTI CON L’ESPOSTO IN PROCURA»
“Legalità” non è solo sinonimo di rispetto delle leggi, ma anche di responsabilità. Per noi fare politica, nella sua accezione più alta e nobile, significa mostrare ai cittadini come risolvere il conflitto tra utile e onestà. Pertanto difendiamo la teoria della trasparenza amministrativa che è alla base di ogni Stato Democratico ed esercitiamo il diritto di critica con tolleranza e rispetto. Credo che questo, Vicesindaco Martinelli, sia un modo di fare opposizione ben diverso da quello da lei adottato nel corso della passata legislatura, e per principi e per modi. Se noi usassimo la stessa aggressività che lei esibiva allora in Consiglio comunale, sono certo che oggi ci definirebbe faziosi. Apprendiamo dalla stampa che Apuafarma starebbe valutando l’opportunità di un’azione legale per tutelare l’immagine dell’Azienda e di chi la rappresenta. A tal proposito credo sia opportuno precisare che ci siamo limitati a riportare i fatti come si sono svolti, senza mistificare. Proprio per questo siamo sempre più decisi a presentare l ‘ esposto alla Procura della Repubblica, per senso civico e di responsabilità. Osserviamo che l’immagine di un’ Azienda pubblica emerge dalla considerazione che di questa hanno i consociati e gli utenti. Non siamo stati certo noi a ledere l’immagine di Apuafarma, bensì le numerose contraddizioni fornite in questi giorni dalla maggioranza, che l’ha fatta apparire inaffidabile. Il danno d’immagine andrebbe piuttosto imputato alle esternazioni gratuite e inconcludenti appare a mezzo stampa, a chi la partecipata la gestisce e al palazzo che della società, lo ricordiamo, avrebbe obbligo di controllo.

ALBERTOSI: «NAUSICAA PRINCIPESSA PRECARIA»
Va avanti la creazione di Nausicaa: è firmato l’accordo quadro che porterà alla fusione di Apuafarma ed Amia nella nuova partecipata Nausicaa, a gennaio. Hanno firmato i dirigenti confederali e i vertici delle aziende, nominati dai grillini. C’è un assente:le persone che lavorano in Amia ed Apuafarma. L’accordo non è stato veramente discusso. Ha fatto bene il sindacato Fiadel, ben radicato in Amia, a non firmare. Nausicaa nasce senza democrazia interna e rafforzando la divisione del lavoro nel settore pubblico. Da un lato, ci sono i dipendenti con contratto degli enti locali ed alcune fasce garantite di Amia ed Apuafarma, spesso degli amministrativi. Dall’altro lato, i precari storici,educatori, cuochi, cui si aggiungono i nuovi borsisti di Amia impegnati nel territorio. Usis-Cit si batte per portare la condizione dei precari verso quella dei garantiti. Basta considerare le differenze di retribuzione, diritti, condizioni di lavoro, a parità di lavoro svolto,per vedere quanto è fragile Nausicaa. Finché ci sarà lavoro precario, sfruttato, ci saranno lotte contro. Nausicaa nasce male perché comincia da qui.

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