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«Beni estimati pubblici». L’unanimità delle forze politiche

Cave: è stata approvata con voto unanime del Consiglio regionale la proposta di legge che sarà presentata a Camera e Senato

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Lo Stato italiano disciplinerà l’attività estrattiva nel distretto Apuo-versiliese nell’esercizio della propria potestà legislativa e nel rispetto dei principi e degli istituti giuridici storicamente consolidatisi in riferimento agli agri marmiferi vicinali e alla disciplina generale di cui all’editto della Duchessa Maria Teresa Cybo Malaspina del 1° febbraio 1751.

E’ quanto prevede una proposta di legge al Parlamento, presentata dai consiglieri del Movimento Cinque Stelle e approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana.

Il capogruppo M5S Giacomo Giannarelli, nell’illustrare il testo, ha precisato che gli agri marmiferi, oggetto delle concessioni livellarie, già rilasciate dai comuni di Massa e Carrara, come pure dalle soppresse “vicinanze” di Carrara, insieme ai beni estimati di cui all’editto della Duchessa Maria Teresa Cybo Malaspina del 1° febbraio 1751, appartengono al patrimonio indisponibile del Comune e l’esercizio dell’attività estrattiva avviene attraverso una concessione temporanea ed onerosa, previo esperimento di procedura di gara ad evidenza pubblica.

“A me sembra una buona strada e spero che il Parlamento possa occuparsene quanto prima
ha commentato Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra), annunciando il voto favorevole – Considerare i beni estimati come proprietà privata è un errore storico e un errore giuridico. Non c’è alcun diritto su beni comuni, che nasca dall’interpretazione sbagliata di un editto del 1751. Siamo oltre il privilegio dell’aristocrazia di altri tempi”.

E’ stato il capogruppo Leonardo Marras ad annunciare il voto favorevole del Pd, sottolineando che si cerca di tutelare un principio già presente nella legge regionale.

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