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Violenza di genere, Cosimo Ferri incontra le vittime: «Racconti che feriscono»

«Dopo legge su femminicidio e su "doppiamente orfani", serve fare informazione e prevenzione»

Cosimo Maria Ferri, candidato alla Camera nel collegio uninominale Toscana 8, ha voluto incontrare e raccogliere le testimonianze di alcune donne vittime di violenza. Nel corso della propria carriera professionale, come magistrato prima e come tecnico del Governo poi, Ferri ha dedicato molta attenzione al tema della violenza di genere e del femminicidio: un problema dilagante in ogni parte d’Italia, che purtroppo ancora riempie le pagine di cronaca nera.

“Impossibile abituarsi ad ascoltare certi racconti – ha affermato –: ogni volta, come fosse la prima, essi creano una ferita profonda. Stimo molto queste donne che, con grande forza e coraggio, raccontano la propria storia. È una tematica, questa, che non può e non deve mai passare in secondo piano: gli abusi, le molestie, le aggressioni, gli omicidi, rappresentano una violazione dei diritti non solo della singola vittima ma una sconfitta per la tutela dei diritti umani ed un fattore di crisi culturale senza precedenti. Il rischio, per alcuni, può essere quello della assuefazione alle notizie, tragiche e sanguinose, che quotidianamente riceviamo dalla cronaca, quello di diventare passivi di fronte alla violenza: questo non deve accadere. L’attenzione sul tema della violenza di genere deve rimanere sempre molto alta”.

“Negli ultimi anni – ha continuato Ferri – Governo e Parlamento hanno svolto un’azione incisiva dedicata alla prevenzione ed al rafforzamento della tutela delle donne e di tutte le vittime di reati violenti. Mi riferisco non solo agli interventi contro il femminicidio – che sono stati rafforzati con la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con forme di arresto obbligatorio nel caso di flagranza per i reati di maltrattamenti e stalking, ed inasprendo le pene nei casi violenze perpetrate in presenza di minori – ma anche alle recenti misure a tutela dei c.d. “doppiamente orfani”, figli di donne uccise per mano del coniuge, o compagno, il quale a sua volta si toglie la vita o finisce in carcere con la pena dell’ergastolo. E’stata completata l’attuazione della normativa comunitaria a protezione delle vittime estendendo il Fondo per le vittime di mafia ed usura alle vittime dei reati intenzionali violenti con forme di ristoro economico in base a criteri stabiliti da decreti ministeriali e svincolati da limiti reddituali. Le leggi di stabilità 2017 e 2018 hanno alimentato le risorse a favore degli orfani di crimini domestici e delle reti di assistenza alle donne abusate. Gli obblighi di prevenzione attiva gravanti direttamente sullo Stato sono stati attuati inserendo il reato di stalking tra quelli per i quali e’possibile chiedere una misura di prevenzione personale.

“Il fenomeno – ha concluso Ferri – non può più essere affrontato solo nella sua dimensione punitiva: serve fare informazione, prevenzione, promozione dell’uguaglianza e del rispetto a partire dalle scuole primarie attraverso un corso di “educazione alle emozioni”, sensibilizzazione sulla stampa, formazione degli operatori addetti. Dobbiamo garantire più ascolto alle donne che si trovano nello spazio grigio che segue la violenza, cure mediche potenziando il percorso “codice rosa” dell’ospedale, proteggerle in seguito alla denuncia, aiutarle psicologicamente. Soprattutto, garantire tempi rapidi nella giustizia, evitando di esporre a lungo la vittima, e anche certezza della pena per l’autore degli episodi violenti”.