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Elezioni 2018, intervista all’onorevole Sara Paglini (M5S): «Più tutele per i lavoratori»

«Superamento Fornero, le coperture si trovano. Sui beni estimati massimo impegno»

Onorevole Paglini, quali sono i risultati più ragguardevoli dei suoi cinque anni in Senato, soprattutto in termini di ricaduta sul territorio?
“Nel corso dell’ultima legislatura ho fatto parte di diverse commissioni. Come segretaria della commissione lavoro, ho proposto un semplicissimo disegno di legge: il ripristino delle disposizioni in materia di reintegrazione del posto di lavoro di cui all’articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n. 300. Negli ultimi anni ci sono stati troppi licenziamenti senza una giusta causa. Sul caso NCA ho fatto almeno tre interrogazioni al ministro Giuliano Poletti.

Ho fortemente voluto la commissione d’inchiesta sulla tragedia della Moby Prince, un caso storico dimenticato da tutti, soprattutto dai media. Gli esiti dell’indagine hanno ribaltato i risultati processuali: dopo 27 anni sappiamo che la causa della collisione non fu la nebbia e che i passeggeri avrebbero potuto essere salvati, ma i soccorsi non partirono. 140 persone morirono bruciate in quel traghetto, quattro delle quali apuane.

Sono stata membro della commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro. Quando nell’aprile 2016 la frana in cava Gioia travolse i due lavoratori io ero ai funerali di Gianroberto Casaleggio; appena ricevuta la notizia mi recai sul posto. Ho chiesto in commissione un focus sul problema delle cave. Mi assicurarono che la legge di stabilità avrebbe previsto qualcosa per il settore; la promessa è stata disattesa, ma almeno il lavoro in cava è stato incluso tra i 15 lavori usuranti. Ho presentato un disegno di legge per i lavoratori del marmo che prevedeva superamento della cosiddetta riforma Fornero attraverso la messa a regime dei parametri di “quota 41” e “quota 100” per l’accesso alle pensioni.”

A proposito di superamento della legge Fornero, parliamo di coperture. La manovra non potrebbe essere più costosa del previsto?
“Le coperture? È tutto scritto sul nostro sito web. I miei cinque anni in politica mi hanno insegnato che i soldi ci sono, basta indirizzarli dove c’è bisogno: gli 800 miliardi del bilancio annuo dello Stato sono sufficienti. Il problema è che la maggior parte dei politici non è eletta dal popolo, ma indicatiada un sistema partitico che risponde a grandi poteri finanziari, alle lobby, ai grandi centri di potere: il Fondo monetario internazionale, la Bce, J.P. Morgan.”

Se fosse rieletta, ha intenzione di presentare una proposta di legge sui beni estimati?
“Sui beni estimati c’è un intreccio pazzesco. La regolamentazione attuale prevede diversi passaggi amministrativi, a livello locale, regionale e nazionale. Io e Bottici abbiamo fatto tutto il possibile, il nostro consigliere regionale Giacomo Giannarelli sta applicando la nostra visione. Ieri ho parlato con il vicepresidente della commissione marmo Stefano Dell’Amico, che ha ascoltato tutte le parti interessate. La vecchia amministrazione, negli ultimi due mesi in cui è stata in carica, ha fatto l’inverso: ha presentato in un’ora di dibattito un regolamento già fatto. Ci stiamo impegnando al massimo.”

Lei ha regolarmente restituito metà del suo stipendio. Cosa pensa del caso dei falsi rimborsi?
“Io e la mia collega Laura Bottici insieme abbiamo restituito, in totale, 380 mila euro. I protagonisti dello scandalo hanno dimostrato una fragilità di fondo. Come i primi transfughi del Movimento, che ci hanno lasciati per ottenere cariche e denaro. Hanno seguito una sirena che li ha portati sulla via della perdizione. Sono dispiaciuta, alcuni di loro li considero amici cari, ma non possono più far parti di questo movimento. La differenza tra noi e gli altri partiti? Noi queste “mele marce” le allontaniamo. Come i massoni.”