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Menchini: "mi candido"

Il docente universitario pronto a lanciare la sfida al «collega» Volpi

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Sergio Menchini rompe gli indugi e annuncia la sua candidatura a sindaco a Massa. E lo fa davanti ad una platea di domenica mattina con un esempio evocativo: un piano inclinato in cui la biglia che ruota verso il baratro è la città di Massa. E lui è pronto a invertire questa tendenza.

La candidatura di Menchini è “di peso” e intercetta i tanti malcontenti nella sinistra massese rispetto all’annunciata ricandidatura di Alessandro Volpi. Il centro-sinistra sembra cadere sotto i colpi di queste candidature. La cifra sta tutta nella presenza in sala di esponenti di primo piano della 28 aprile a partire da Elena Cordoni e Carmen Menchini. Dell’ex-sindaco Roberto Pucci. E dello stato maggiore provinciale del Psi, a partire dall’ex-sindaco di Carrara Angelo Zubbani.

Ma c’è anche Martina Nardi a rappresentare quella parte del Pd che vuole dialogare con Menchini e non chiudere tutte le porte. E con lei altri esponenti del partito. Come a dire che la partita sulle candidature è tutta aperta.

Menchini è chiaro sul perché si candida: “Massa è diventata la città dalle luci soffuse, buia e insicura, e io che sono uno spendaccione ho deciso che spenderò più soldi pubblici per riaccendere le strade e le piazze, e che non risparmierò sulla pelle dei miei concittadini”.

Idee chiare anche sul suo ruolo nella politica: “Farò il sindaco solo per cinque anni, poi mi dedicherò ai miei alunni e alla mia famiglia; non ho alcuna ambizione politica, Regione, Camera, Senato, non vivo di politica e non ci vivrò mai. Non mi piace parlare del passato, anche se sono qui per sostituirmi a qualcuno; sono già proiettato nel futuro che ci aspetta, per raddrizzare questo piano inclinato”.

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