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"Incongruenze nei curricula degli assessori"

L'accusa di Roberta Crudeli (PD): "Alcune informazioni sono state omesse o manipolate, chiediamo chiarimenti"

I curricula degli attuali assessori sarebbero stati alterati: a denunciarlo è Roberta Crudeli, capogruppo PD, in un’interrogazione presentata in consiglio comunale. “Secondo l’articolo 45, comma 4, del decreto legislativo 33/2013 i titolari di incarichi pubblici di carattere elettivo sono obbligati a pubblicare il proprio curriculum – ha dichiarato la consigliera – L’inserimento di dati scorretti e omissioni è un comportamento sanzionabile”.

“Occorre ricordare che, durante la campagna elettorale dell’attuale governo cittadino, è stato sistematicamente dichiarato che gli assessori sarebbero stati individuati selezionando i curricula pervenuti al Movimento. Ad oggi, l’Amministrazione 5 Stelle non ha adempiuto alle numerose richieste di renderli pubblici. I curricula pubblicati, invece, possono agevolmente essere definiti opinabili e infelici per competenze e merito.”

“Dal curriculum di Anna Galleni si evincono solo i dati personali, nessun corso di formazione e nemmeno l’iscrizione all’ordine. Omettere informazioni è grave quanto dichiarare il falso. Della collaborazione dell’assessora con il Sunia non si trova traccia. Più volte Andrea Raggi ha dichiarato alla stampa di essere socio fondatore di Selmar, ma dopo determinazione del rimborso dovuto all’azienda da parte del Comune si presume ne sia dipendente. Eppure i dettagli sul contratto sono omessi”.

“Il vicesindaco Matteo Martinelli ha recentemente cancellato dal proprio curriculum il nominativo della società per la quale ha ricoperto il ruolo di amministratore unico dal 2007 al 2008. La domanda sorge spontanea: Martinelli ne era anche socio? Se non lo era, cosa lo ha portato a diventare amministratore? Perché ometterne il nome?”

“Ricordiamo che in caso di mancata o incompleta comunicazione relativamente ai dati da pubblicare, è disposta l’irrogazione a carico del responsabile di una sanzione amministrativa pecuniaria determinata, tra il minimo edittale di 500euro ed il massimo edittale di 10.000euro, nonché la pubblicazione del provvedimento sanzionatorio sul sito internet dell’amministrazione o dell’organismo interessato e che la sanzione pecuniaria di cui sopra è applicabile esclusivamente nei confronti dei titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico,” ha concluso Crudeli.