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Vertenza NCA, sindacati e lavoratori in presidio

Gozzani: "I 10 nuovi esuberi sono inaccettabile, va revocata la concessione trentennale". De Pasquale: "Scriveremo una lettera"

Stamattina presso i cancelli dei Nuovi Cantieri Apuania si è svolto il presidio organizzato dai sindacati confederali a seguito dei licenziamenti collettivi imposti dall’azienda; hanno partecipato Fiom, CGIL, UILM e ANPI.

“Questo cantiere è un bene pubblico, un tempo costruiva navi da crociera – ha dichiarato Paolo Gozzani, segretario provinciale della CGIL – a dicembre 2012 Giovanni Costantino, presidente di The Italian Sea Group, ha ricevuto dall’autorità portuale una concessione trentennale con la priorità della ricaduta occupazionale. L’accordo siglato al MISE da Provincia, Comune e Regione prevedeva infatti che fossero mantenute le 145 figure che vi lavoravano allora. Ad oggi ne sono rimaste solo 45, e ci vengono presentati continuamente nuovi esuberi, riguardanti soprattutto lavoratori ex-Nca”.

“41 di questi lavoratori sono passati alle ditte appaltatrici – ha proseguito il segretario – con rapporti di lavoro pessimi, tanto che si sono allontanati. Circa altri 40 sono stati “confinati” e portati allo sfinimento; infine è stato offerto loro una sorta di incentivo per lasciare il posto. Quella odierna di NCA è una metodologia di lavoro “a picchi”, il cui flusso è variabile. A livello politico, nessuno si è mai assunto la prerogativa di intervenire. Ora i sono stati presentati 10 esuberi relativi ai guardianaggi. Bisogna lavorare per mettere in discussione la concessione, che deve andare a un’ imprenditoria che abbia rispetto del territorio.

“A luglio NCA ha aperto la procedura per il licenziamento di 10 unità – ha precisato la segretaria provinciale della Fiom Luisa Pietrini – i guardiafuochi verranno sostituiti col personale di una ditta specializzata, dotato di buona conoscenza dell’inglese e porto d’armi. Tuttavia, in Nca nessuno svolge la mansione che aveva prima: questi dipendenti meriterebbero un’altra opportunità all’interno dell’azienda. La concessione trentennale è intollerabile: al pubblico eveniva data per quattro, cinque anni al massimo. C’è di più: il presidente, nel momento in cui allontana un dipendente, chiude la causa in modo stragiudiziale concedendogli una cospicua buonuscita. Da dove viene questo denaro?

“Denunciamo la situazione da tempo – ha aggiunto il segretario provinciale di UILM, Giancarlo Leorin – pensavamo che il cantiere, una volta acquisito da un privato, avrebbe ricevuto un ausilio evolutivo. Invece, pur cambiando la tipologia di lavorazione(oggi si occupa di manutenzione di yacht e refitting), la ricaduta occupazionale non c’è stata”.

Tra le fila dei manifestanti è comparso anche il sindaco Francesco De Pasquale, unico esponente della politica presente insieme a Claudia Bienaimè. Gozzani si è rivolto dunque al primo cittadino: “Noi richiederemo il ritiro dei licenziamenti in essere e degli esuberi, vorremmo sapere cosa ne pensiate voi”.

“Dobbiamo metterci a un tavolo con l’azienda e i sindacati – ha risposto de Pasquale – confrontare le diverse posizioni e controllare i dati, perché dai dirigenti ci è stata presentata una situazione diversa da quella che voi raccontate”. Il sindaco si è mostrato propenso a unirsi all’appello per la cessazione dei licenziamenti: “scriveremo una lettera”, ha dichiarato.