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Il Psi: "L’asilo di Bergiola non deve chiudere". Contraria anche Carrara bene comune

Le due liste e DemA sulla chiusura della struttura: "Non è stato seguito percorso partecipativo"

Il Psi carrarese condanna la chiusura dell’asilo di Bergiola decisa dall’attuale amministrazione. Anche le liste Carrara bene comune e DemA hanno espresso le loro perplessità La decisione che contrasterebbe nettamente coi principi di trasparenza e partecipazione sottoscritti dal Movimento 5 stelle in campagna elettorale e ferirebbe la comunità della frazione carrarese.

“Anche se sono trascorse poche settimane dal suo insediamento ed è presto per esprimere giudizi definitivi sull’amministrazione comunale di Carrara – si legge nella nota del Psi – è ormai evidente ogni volta che è stata chiamata ad assumere decisioni che presuppongono un minimo di sensibilità, ha dato ampia dimostrazione inadeguatezza oltre che di incapacità a comprendere i problemi”.

La formula “efficienza, risparmio, trasparenza e partecipazione” esibita in campagna elettorale non sarebbe stata rispettata come promesso. Anzi, “si è rivelata così complessa che la maggioranza, dopo avere completato molto faticosamente una giunta già ampiamente criticata per intrecci famigliari e rapporti più o meno visibili con quelle “lobby del marmo” che in campagna elettorale De Pasquale voleva cancellare di botto, ci ha offerto un ingiustificato aumento delle spese con l’ampliamento del numero degli assessori accompagnato dalla nomina di un “portavoce” esterno, figura scomparsa da un decennio dal panorama del comune”.

Insomma, persino coloro che hanno optato per il cambiamento oggi assisterebbero perplessi “alle prime azioni di un’amministrazione che poco si cura dei percorsi partecipativi ieri promessi ma, ad oggi, non mantenuti da un Sindaco che si nasconde dietro azioni e dichiarazioni di un “direttorio” che, nella pratica, sembra averlo totalmente esautorato”.

“Gli atti e i comportamenti di un’Amministrazione che procede per epurazioni dei non allineati, come dimostra la vicenda della cacciata del segretario generale e, come testimoniano atti non isolati nei confronti di singoli dipendenti, lasciano intravvedere un cupo panorama di prevaricazioni conclamate –¬ prosegue il comunicato – che aiutano a creare un clima che sembra già interrompere la luna di miele post elettorale”.

“Così, dopo avere sprecato risorse per l’installazione di un tatzebao musicale sorvegliato a vista in piazza Menconi, ed essersi limitata a presenziare agli eventi estivi già pianificati, l’Amministrazione ha deciso con un atto unilaterale, in vero diktat ferragostano, per sopprimere l’asilo di Bergiola dove i bambini venivano accolti e seguiti dalle maestre e coccolati da un’intera comunità”.

A differenza di altre scuole dei paesi a monte, chiuse per decisione delle istituzioni scolastiche regionali e statali, “l’asilo di Bergiola, che è invece di esclusiva competenza comunale, è stato mantenuto in attività in questi anni per una scelta che voleva tenere conto delle evidenti necessità delle famiglie e dei bambini e che restano valide ancora oggi”.

Il Psi non ha dubbi: “La soppressione dell’asilo è l’ennesimo esempio di incapacità, impreparazione e inadeguatezza di una giunta che si sta sempre più caratterizzando per un populismo destrorso, capace di assumere decisioni che colpiscono le famiglie nel punto più delicato, sensibile e centrale della loro organizzazione: la cura dei bambini”.

La motivazione addotta per la chiusura della scuola appare pertanto ingiustificata, “anche in considerazione del fatto che non si registrerebbe nessun aumento di spesa rispetto al passato e che, oltretutto, la nuova amministrazione avrà a disposizione maggiori risorse a seguito dell’azione di contenimento della spesa già attuate nel corso degli anni precedenti senza contare nuovi finanziamenti regionali e statali nonché la disponibilità di oltre 350.000 euro spesi in questo esercizio per lo svolgimento delle elezioni amministrative”.

Le liste DemA e Carrara Bene Comune, che hanno sostenuto Claudia Bienaimè alle ultime elezioni, hanno invece compilato una lettera aperta al sindaco Francesco De Pasquale: “Vorremmo provare a capire cosa sia avvenuto sulla vicenda della repentina chiusura della scuola di Bergiola e perché si continui a giustificare scelte politiche o attribuendo responsabilità al passato oppure avanzando questioni di bilancio o lamentando un’inesistente inagibilità della struttura”.

“La realtà è un’altra: in questa fase gli uffici scolastici stanno provvedendo a definire gli organici delle scuole pubbliche, la scuola di Bedizzano rientra tra queste e probabilmente non ha iscritti in numero sufficiente per avere l’organico di diritto per una classe, con conseguente perdita di posti di lavoro e di servizi”.

Il vero problema potrebbe invece essere il calo demografico, tra i più alti d’Italia per le zone costiere. “Se questo è il ragionamento che ha guidato le scelte dell’amministrazione, perché non dirlo? Perché adombrare la propria scelta con questioni quali il bilancio, sapendo che il personale, tra i maggiori costi, verrà assorbito a meno che non venga licenziato? E tanto meno additando questioni strutturali, senza comunque darne conto in delibera”.

Il problema è anche di metodo, un metodo che sottende una certa visione del rapporto tra cittadini e istituzioni: “Usciamo da una fase in cui il rapporto tra cittadini e istituzioni era venuto meno proprio per il senso di sfiducia, il percepire che ciò che le istituzioni affermavano per giustificare scelte politiche fossero frutto di altre motivazioni e scelte, mancanza di trasparenza e un tecnicismo ad uso e consumo, richiamiamo il Movimento 5 stelle a quello che ha dichiarato in campagna elettorale: partecipazione, bilancio partecipato, condivisione nelle scelte”.

“Su queste parole il M5s ha vinto le elezioni: che sia fedele, avviando un percorso di reale partecipazione. Forse il muro delle idee avrebbe dovuto essere collocato sul muro della scuola di Bergiola e, dopo aver spiegato l’esigenza di mantenere l’organico della scuola di Bedizzano, i cittadini avrebbero dovuto essere invitati a capire come attivare la comunità locale per definire attività e servizi che avrebbero permesso di non chiudere la scuola e di non far morire una comunità”.

“Il sindaco è ancora in tempo per avviare un percorso che rifaccia rivivere quella struttura ampliando i servizi per quella frazione, un’utile sperimentazione per le diverse frazioni del nostro territorio che renda il nostro territorio nuovamente attrattivo,” conclude il comunicato.