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Cave, Zanetti: "Pensionamento con sette anni di anticipo"

Il candidato sindaco del Pd insieme al responsabile del programma Nannicini per parlare di lavori "gravosi"

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Carrara — I lavoratori che svolgono mansioni che venivano definite “usuranti” e che sono state ricomprese dalla nuova normativa nei “lavori gravosi” che per Carrara in particolare riguardano i cavatori, possano usufruire di un’anticipazione dell’età pensionabile. Il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri prevede che potranno usufruire dell’accesso al fondo aumentato di circa due miliardi di euro, quei lavoratori che con 35 anni di contribuzione, hanno svolto per almeno 7 anni negli ultimi 10, o per metà della loro vita lavorativa, lavori che rientrano nella categoria dei “gravosi”, come l’attività in cava consentendo un pensionamento già a 60 anni per chi ha maturato il diritto.

Presenti cavatori, imprenditori e sindacalisti che hanno ascoltato l’annuncio circa l’impegno di Martina Nardi per l’adozione di misure attese da troppi anni e Andrea Zanetti che ha affrontato uno dei temi più caldi della campagna elettorale: quello delle politiche del marmo.

“Grazie all’impegno del governo finalmente viene riconosciuto al lavoro in cava la qualifica di “gravoso” al lavoro in cava. Non esistevano dubbi su questa necessità ma erano decenni che aspettavamo un provvedimento che interpreto come il primo passo, fondamentale, per una vera politica di settore. Il lavoro alle cave – ha detto Zanetti – ha però bisogno di un ulteriore passo in avanti nell’innovazione tecnologica per garantire maggiore sicurezza ai lavoratori e maggiore tutela all’ambiente ma servono anche investimenti privati e pubblici per un salto di qualità definitivo. Ho detto ripetutamente che servono concessioni con una durata ragionevole legata all’attuazione di pratiche virtuose che devono partire dalla sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente e durate eccessivamente brevi comportano un rischio elevato di sfruttamento. Le aziende devono dotarsi di certificazioni di qualità e ambientali in grado di rafforzare e rendicontare l’impegno su qualità, ambiente, sicurezza. Con il nuovo regolamento, che sarà la Carta Costituzionale del settore, e che approveremo recependo le modifiche della legge regionale, possiamo costruire le condizioni per un salto di qualità e quantità della lavorazione negli impianti locali per avere un’occupazione buona e un maggior numero di addetti perché la nostra città ha bisogno di più lavoro. Oggi – ha sottolineato Andrea Zanetti – la percentuale di blocchi estratti e lavorati nel territorio si attesta attorno al 40% del totale. Nei cinque anni del nostro mandato lavoreremo per fare si che le aziende del territorio raggiungano il 50%. Per questo è indispensabile, lo ripetiamo, fare le bonifiche nella zona industriale per destinare le aree agli insediamenti produttivi legati alla filiera del marmo Serve lavoro sicuro e innovazione riprendendo il confronto con la città che deve tornare a percepire il marmo non unicamente come un problema, ma come identità e valore collettivo. La regolamentazione del settore è necessaria ma deve passare attraverso il dialogo sociale aperto e trasparente – ha concluso Zanetti – perché questi sono gli strumenti per sconfiggere sospetti e retropensieri e innescare crescita e lavoro. I 5 Stelle ritengono che la soluzione sia l’istituzione della polizia mineraria. Mi chiedo a cosa serva aggiungere un’ulteriore soggetto anziché creare un coordinamento più stretto fra i molti enti che già esistono (Asl, Arpat, Carabinieri Forestali, Guardia di Finanza). Credo sia invece indispensabile una nuova capacità di dialogo che, nella chiarezza e nella trasparenza, anche con prese di posizione forti e motivate da parte del Comune a tutela dell’ambiente e della sicurezza, crei le condizioni per uno sviluppo sostenibile, con nuova e buona occupazione, con i giusti benefici per le famiglie carrarine”.

La presenza a Carrara di Tommaso Nannicini, a Carrara per sostenere la campagna di Andrea Zanetti è stata l’occasione per spiegare nei dettagli il provvedimento elaborato nel periodo in cui è stato sottosegretario alla presidenza del consiglio.

“Dopo anni di tagli – ha detto Nannicini entrando nel merito del provvedimento – sono state messe le risorse necessarie a finanziare questo provvedimento che riguarda diverse categorie di lavoratori che operano in condizioni che oggi definiamo “gravose” per le quali i limiti attuali di età sono davvero troppo elevati. Per chi ha maturato il diritto sarà possibile andare in pensione già a 60 anni, con notevole anticipo e senza decurtazioni. Questo consentirà anche a settori, come quello del marmo, di utilizzare i neo pensionati in attività di insegnamento e di avvio al lavoro per trasmettere quelle competenze e manualità che solo loro possiedono e che rendono le nostre aziende competitive. A settembre si aprirà la prima “finestra” Inps con opportunità per tutti di accedere”.

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