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«Emergenza marmettola, le imprese del marmo rischiano il blocco. Trovare sito di stoccaggio»

Il consigliere di Fdi, Fantozzi, presenta interrogazione in Regione: «Si stanno vagliando varie possibilità ma al momento non ci sono soluzioni. Riguardo all’individuazione di una nuova area, alcuni hanno proposto Carrara per via delle sue diverse vecchie cave dismesse»

MASSA-CARRARA – “La Regione quali soluzioni intende attuare nel breve periodo per risolvere l’emergenza marmettola? Serve una soluzione che non comporti costi troppo alti per le imprese, anche in termini occupazionali, e per scongiurare il blocco del settore industriale del lapideo” dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico, che, in collaborazione con il deputato Alessandro Amorese, ha preparato e presentato un’interrogazione alla giunta regionale.

“Occorre trovare un sito nel giro di poche settimane, se non di giorni, dove poter stoccare la marmettola, polvere che, trasportata da venti e piogge, potrebbe cementificare intere aree e di bloccare fiumi e torrenti – sottolinea Fantozzi – C’è il rischio di un blocco produttivo visto che al momento è impedito lo stoccaggio di 13-15 mila tonnellate mensili di marmettola. L’azienda Cages, che lavora per la Venator, nei giorni scorsi ha cessato il ritiro della marmettola perché il sito di stoccaggio di Montioni, nel comune di Scarlino nel grossetano, ha raggiunto la capienza massima”.

“Si stanno vagliando varie possibilità ma al momento non ci sono soluzioni. Riguardo all’individuazione di un nuovo sito, alcuni hanno proposto Carrara per via delle sue diverse vecchie cave dismesse. Si potrebbe riutilizzare la marmettola, previo trattamento, come sottoprodotto per il ripristino ambientale, per arginature e coperture di discariche. Ma è necessaria una classificazione di sottoprodotto e non più di rifiuto, si sono manifestati malumori ed è stato reclamato un sostegno normativo o dispositivo da parte della Regione. Inoltre, non si possono attendere tempi lunghi, quelli ossia che servirebbero per un negoziato ed un accordo tra la Regione e l’azienda Venator”.