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Apuane e cave, Vincenti: «L’assessore Lattanzi con Confindustria, un altro attacco all’ambiente» foto

La consigliera di opposizione interviene con Martinelli (M5s) per denunciare la recente decisione dei sindaci di chiedere l'annullamento della delibera del direttivo del Parco. «La sindaca non c'era e non si è confrontata col Consiglio comunale su questa decisione»

CARRARA – «Leggo con stupore la richiesta della Comunità del Parco delle Apuane di annullare una delibera del direttivo del Parco che ammette parzialmente l’escavazione in galleria in zona Zps (zona di protezione speciale, ndr)» inizia così il duro attacco della consigliera comunale di Carrara, Rigoletta Vincenti. «I sindaci della Comunità hanno utilizzato una recente sentenza del Tar per avanzare questa proposta, senza considerare che su quella sentenza dovrà pronunciarsi il Consiglio di Stato, senza considerare che sul tema si è espressa per ben due volte lo scorso anno l’avvocatura regionale, senza contare la sentenza della Corte Costituzionale 31/2020. L’articolo 5 comma 17 del Dm 2007, sui criteri minimi di protezione per le zone a protezione speciale» insiste la Vincenti «ha vietato, nelle zone di protezione speciale, l’apertura di nuove cave e l’ampliamento di quelle esistenti. Tutto questo avrebbe dovuto far riflettere il Comune di Carrara che invece ha avallato la richiesta che, a pare mio e della coalizione che rappresento, è scellerata sia dal punto di vista giuridico che ambientale. Il principio della precauzione avrebbe dovuto essere il faro della decisione finale. Invece l’assessore Lattanzi si è allineato ai voleri dei sindaci, e mi permetto anche a quelli di Confindustria, che non perdono occasione per attaccare ambientalmente il nostro territorio salvo poi sciacquarsi la bocca con la transizione ecologica».

«Infine – conclude la Vincenti – guardando gli assenti e i presenti a quella assemblea di comunità, non vorremmo che le varie posizioni siano più dettate da schieramenti di potere economico precostituiti che non veramente da discussioni politiche. A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca».

Sulla delibera interviene anche il consigliere Matteo Martinelli (M5s): «Forse abbiamo capito male, ma ci sembrava che in campagna elettorale la sindaca Serena Arrighi avesse promesso grande impegno sulle questioni ambientali, ma questa prima uscita va proprio nel segno opposto. Singolare che in una riunione tanto importante non fosse presente né la Arrighi (titolare della delega al marmo), né in sua vece la vice sindaca Crudeli né l’assessore all’Ambiente ma abbiano delegato l’assessore al Bilancio. La Arrighi inoltre, vista la delicatezza del tema avrebbe dovuto informare e confrontarsi con il Consiglio comunale in merito alla decisione da prendere. Richiamiamo quindi la sindaca alle sue promesse di attenzione, trasparenza, condivisione soprattutto su questioni ambientali così rilevanti per la città».