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«Sanac tradita da istituzioni, politica e società. È una vergogna, ora basta». Venerdì in piazza

Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec in un comunicato durissimo annunciano sit-in di fronte alla Prefettura: «Ad Acciaierie Italia è stato permesso di escludere questa azienda, di fatto controllata dalla Stato, dalla filiera dell’acciaio italiano, favorendo e avviando relazioni commerciali con i suoi competitor esteri»

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MASSA – «La situazione che vede coinvolti i 350 lavoratori del gruppo Sanac, di cui 110 operanti nello stabilimento di Massa ha toccato l’ennesimo punto di fondo, infatti dopo aver concesso senza nessuna resistenza alla società Arcelor Mittal, vincitrice del bando e assegnataria della gara pubblica con decreto del ministero dello Sviluppo Economico del marzo 2019, di non onorare gli impegni di gara, andando a ritirare una fideiussione che rispetto agli impegni economici che legavano la società ha del ridicolo». Inizia così la nota di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec relativa alla vertenza Sanac.

«Dopo aver permesso ad Acciaierie Italia, società composta da Arcelor Mittal e dallo Stato, di escludere Sanac, società di fatto controllata dalla Stato, dalla filiera dell’acciaio italiano, favorendo e avviando relazioni commerciali con i suoi competitor esteri, giustificando questa mossa con fantastici voli pindarici di strategie di mercato. Dopo che questa mossa, oltre al mancato pagamento delle forniture pregresse, che attendono di essere onorate da oltre un anno per un valore di 35 milioni di euro, ha portato al fermo della maggior parte della produzione, costringendo molti lavori alla cassa integrazione guadagni, che paradossalmente viene pagata dallo Stato, per mantenere in vita uno stabilimento che lo stesso Stato con la società Acciaierie Italia sta cercando di affossare».

«Dopo che lo stesso ministro Giorgetti aveva dichiarato che, con la nuova Gara, e con il confermato interesse di Acciaierie d’Italia di avanzare un’offerta, si sarebbe potuto mettere fine a questa Farsa di Stato. Scopriamo che nulla di quanto promesso si è realizzato e che anzi Acciaierie Italia non solo non ha avanzato nessuna offerta su Sanac, pur avendo richiesto e ottenuto una proroga dei tempi di presentazione dell’offerta, proroga che di fatto ha eroso altro tempo vitale all’impresa. Ma in aggiunta continuando ad escluderla dalla filiera dell’Acciaio Italiano, favorendo aziende private estere, ha fatto crollare il suo fatturato da 90 a 50 milioni di euro annui, condizione che ha fatto cadere l’interesse da parte di molti player alla sua acquisizione, quindi di fatto provocando un doppio danno. Ci domandiamo quando inizierete ad avere un po’ di vergogna! Ora le parole non ci bastano più: venerdì 10 giugno dalle 9.00 sit-in sotto la Prefettura per chiedere risposte».

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