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«Ucraina, poche ripercussioni sui traffici del porto. I problemi arriveranno dal caro energia»

Il presidente dell'Adsp Mario Sommariva: «Carbone alla centrale Enel della Spezia? Se arriva la richiesta non ci possiamo sottrarre»

MARINA DI CARRARA – Ripercussioni poco rilevanti per i traffici del porto di Marina di Carrara dal conflitto scoppiato in Ucraina, ma c’è preoccupazione per i rincari dei combustibili. Lo afferma il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva. «Già prima dello scoppio delle ostilità – evidenzia – avevamo fatto un’analisi statistica dei traffici diretti da e per la Russia e l’Ucraina sia dalla Spezia che da Marina di Carrara e abbiamo constatato che si tratta di una componente poco rilevante».

«C’è invece – precisa Sommariva – un’incidenza più sistemica dovuta agli aumenti dei prezzi di combustibili come gas e petrolio, che va a colpire direttamente i costi del trasporto, sia via mare che via terra. La catena logistica era già in difficoltà per gli effetti della pandemia che ha tolto ogni parvenza di regolarità alle rotazioni delle navi con conseguenze immediate sull’organizzazione dei terminal e della logistica». Un problema che si lega anche alle proteste degli autotrasportatori che stanno andando avanti da giorni nel Sud Italia: «Da lunedì le ripercussioni potremmo doverle avvertire in maniera sensibile anche nei nostri porti. La guerra ha amplificato fenomeni già in corso».

«Dagli accertamenti che abbiamo fatto – aggiunge Sommariva, parlando del problema gas – emerge che il mercato del gas è del tutto particolare. Ricordando che non ci può essere una comparazione tra le quantità trasportate a bordo delle gassiere e quelle che raggiungono il nostro Paese tramite gasdotto, abbiamo verificato come siano i Paesi asiatici la destinazione prevalente, al momento, per quanto riguarda il gas del Nord Africa trasportato via mare. Dovremmo ricominciare a vedere ritornare le gassiere nel golfo (della Spezia, ndr) con la primavera inoltrata. Sempre tenendo presente che, come abbiamo imparato nell’ultimo periodo, le cose potrebbero cambiare da un momento all’altro».

Poi il presidente dell’Adsp ha parlato dell’ipotesi circolata nelle ultime ore di riattivare la centrale elettrica a carbone della Spezia (ne avevamo parlato qui): «A oggi l’ultimo atto protocollato è la richiesta di smantellamento delle strutture presenti sul Molo Enel. Ma, come detto poco fa, siamo in un mondo soggetto a situazioni imponderabili. Resta il fatto che il petrolio ha superato i 100 dollari al barile e anche il gas è schizzato a prezzi incredibili. L’energia è un tema di competenza nazionale e strategica, nel caso in cui dovessero arrivare indicazioni che vanno verso la riaccensione del gruppo a carbone legata alla sicurezza nazionale non potremo certo tirarci indietro».