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Terremoto su 5mila imprese edili apuane: il decreto anti-frode blocca bonus e sconti in fattura

Secondo Cna Massa-Carrara ora l'iter per cittadini e imprese sarà più complicato

MASSA-CARRARA – Più burocrazia, meno semplificazioni. Il decreto anti-frode, in vigore dal 12 novembre, se nella sostanza è più che corretto, è nella forma che rischia di innescare un effetto boomerang sulle procedure per usufruire dei bonus messi a disposizione dal Governo in ambito edile. L’effetto boomerang non riguarda solo 110%, ma anche i bonus-casa tradizionali, il 50% sulle ristrutturazioni edilizie e l’ecobonus al 65%. C’è molta preoccupazione nel mondo delle costruzioni di Massa Carrara: oltre 5.000 imprese di cui quasi 2.000 artigiane.

“Ci troviamo di fronte ad un nuovo paradosso. – commenta Paolo Bedini, presidente Cna Massa-Carrara – Si aggiungono controlli e burocrazia piuttosto che semplificare l’accesso a questi strumenti che stanno consentendo a tante famiglie e al patrimonio edilizio nazionale di essere più sicuro e più efficiente. Il decreto, che nasce con l’obiettivo condiviso di contrastare le frodi, va nella direzione diametralmente opposta. C’erano altre strade ma si è scelto, ancora una volta, di penalizzare imprese e restringere l’offerta del mercato della riqualificazione”.

Nello specifico il decreto prevede che per accedere alle opzioni di Cessione del Credito e Sconto in Fattura per i bonus edilizi diversi dal 110% è necessario il visto di conformità di un soggetto abilitato (come per esempio Cna Servizi) e l’asseverazione tecnica di congruità dei prezzi (secondo i prezzari già in uso o i valori massimi che verranno poi stabiliti dal Ministero della Transizione Ecologica). Inoltre lo stesso visto di conformità è ora richiesto anche nel caso in cui si decida di mantenere la detrazione del superbonus in dichiarazione. La sola opzione che permette una deroga a tale novità è nel caso in cui la dichiarazione venga presentata direttamente dal contribuente all’Agenzia delle Entrate o tramite il sostituto di imposta che presta l’assistenza fiscale. Per Cna la normativa crea disagi nel settore delle costruzioni, burocratizzando un sistema che permette ai cittadini di usufruire dello sconto in fattura e alle imprese di cedere il credito alle banche o alle Poste.

“Se si crede nelle agevolazioni fiscali – conclude Bedini – la soluzione è una sola: emendare il tutto in fase di conversione del decreto”. Per fortuna, almeno per chi ha ricevuto le fatture da parte del fornitore prima del 12/11/2021 (data di entrata in vigore del D.L.  157/2021), assolto ai relativi pagamenti a loro carico (se dovuti) ed esercitato l’opzione per la cessione o mediante la stipula di accordo tra le parti o, per lo sconto in fattura, mediante la relativa annotazione direttamente in fattura, anche se non hanno ancora provveduto all’invio della Comunicazione per le opzioni, l’agenzia delle Entrate ha chiarito: sono esclusi dall’obbligo di richiedere il visto di conformità nonché l’asseverazione, sottolineando la tutela dell’affidamento dei contribuenti in buona fede che abbiano.

Per tali contribuenti, inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha precisato anche che, per consentire la trasmissione delle relative Comunicazioni per le opzioni, le procedure telematiche saranno aggiornate entro il prossimo 26 Novembre.