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Riapre dopo cinque mesi la “Don Gnocchi” di Fivizzano. La Cisl: ora basta tagli e depotenziamenti foto

Mastorci della Cisl-Fp: «Ci sarà però la necessità di personale specializzato. Ci auguriamo che la "Don Gnocchi" diventi un centro di eccellenza della riabilitazione, e che venga riaperto il secondo piano della struttura»

FIVIZZANO – Ora è ufficiale, mercoledì 3 novembre riaprirà la “Don Gnocchi” di Fivizzano (Massa-Carrara). Dopo diversi rinvii, la struttura da novembre sarà di nuovo al servizio dei cittadini. Il polo riabilitativo fu chiuso lo scorso 30 giugno per interventi di sanificazione e per lavori di manutenzione, dopo il periodo della conversione in reparto covid-19, e per tutto il territorio lunigianese fu una perdita importante, causando anche non poche polemiche. Numerose in questi mesi le proteste e anche i presidi da parte della Cisl- Fp che da tempo chiedeva la riapertura della struttura e soprattutto, una migliore gestione nel rispetto dei lavoratori e dei pazienti.

Adesso lo stesso sindacato chiede pubblicamente che la “Don Gnocchi” non sia più vittima di tagli e depotenziamenti, ma che il polo riabilitativo sia finalmente potenziato. «È stata una dura lotta, ci siamo battuti a tutti i livelli istituzionali sia locali che regionali – dichiara Enzo Mastorci segretario generale della Cisl-Fp Toscana Nord Ovest – per vedere nuovamente aperto e ben funzionante la “Don Gnocchi” di Fivizzano. Finalmente il 3 novembre sarà riaperta e noi il 4 novembre toglieremo le bandiere con grande soddisfazione. Dapprima l’apertura doveva essere il 30 settembre, ma sono stati diversi i problemi che hanno fatto slittare l’avvvio del servizio, che rappresenta un fiore all’occhiello della sanità locale».

«Ci sarà però la necessità di personale specializzato. Ci auguriamo – afferma Mastorci – che la “Don Gnocchi” diventi un centro di eccellenza della riabilitazione, e che venga riaperto il secondo piano della struttura proprio per ospitare e assistere i pazienti che necessitano di queste terapie. Voglio ricordare – conclude – che adesso i posti letto dedicati alla riabilitazione saranno quattro su trenta. Sedici diventeranno posti letto di tipo cure intermedie, di cui dieci sottratti all’ospedale e sei alle case di riposo. Inoltre gli unici posti letto che saranno aggiunti, saranno quelli dell’hospice».