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«Paghe da 2,50 euro all’ora: le aziende non cercavano stagionali ma schiavi da sfruttare»

L'allarme della Uil Area Nord Toscana, Lucca e Massa-Carrara rispetto ai elaborati dalle politiche del lavoro del Sindacato

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MASSA-CARRARA – Paghe da 2,50 euro all’ora, scritture private di collaborazione, contratti per prestazione sportiva dilettantistica che mascherano vera e propria attività lavorativa subordinata, periodi di prova non retribuiti, lavoro a nero, lavoratori somministrati soggetti ad attività lavorativa oltre alle ore contrattuali e retribuiti al nero, livelli di inquadramento inadeguati, part time che nascondono rapporti di lavoro full time, lavoratori non retribuiti per tutto il periodo lavorato e contratti colletti spuri che mortificano i diritti e la retribuzione dei lavoratori e non ultimo gli infortuni in corso di rapporto di lavoro al nero. Questi i primi dati elaborati dalle politiche del lavoro del Sindacato Uil Area Nord Toscana, Lucca e Massa Carrara, che si basano sulle vertenze avviate, anche per tramite di richieste di intervento all’Ispettorato del Lavoro, e sui lavoratori sentiti. Dati che fanno emergere una situazione particolarmente grave. L’indice di sfruttamento dei lavoratori stagionali riscontrato è a dei livelli che ormai non vedevamo da molti anni.

“Ad una situazione già di per sé preoccupante – dichiarano dal sindacato – anche perché si inserisce in un contesto di palese violazione dei protocolli di contrasto e contenimento della pandemia Covid-19 e in seria carenza di personale ispettivo, si aggiunge la totale mancanza, per molti casi, di corsi sulla sicurezza o delle visite mediche presuntive e/o periodiche. Inoltre si evidenzia il tentativo di eludere la normativa sulla maxi sanzione per “lavoro nero”, il sistema utilizzato è la sottoscrizione delle scritture private di collaborazione, compresi i contratti per prestazione sportiva dilettantistica, e i contratti di somministrazione di personale per poche ore giornaliere per poi impiegare il lavoratore per l’intera giornata pagandolo in nero. Sistema posto in essere non solo nel tentativo di eludere la contribuzione, ma finalizzato ad eccepire che non vi è stata la volontà di nascondere il rapporto di lavoro, ma solo un errore nel tipo di comunicazione del rapporto o delle ore lavorate, cercando così di essere esclusi dalla maxi sanzione per lavoro nero ed essere assoggettati alla minore sanzione per conversione del rapporto di lavoro”.

“Siamo solo all’inizio – proseguono dalla UIl – e ogni giorno gli Uffici Politiche del Lavoro e Vertenze del Sindacato, sia nella Provincia di Lucca sia di Massa Carrara, ricevono e avviano vertenze, aggravando una situazione che già appare drammatica e che non riguarda solo le attività stagionali, ma anche il settore pulizie e appalti di servizi. Insomma, tanto abbiamo discusso e parlato sul reddito di cittadinanza e sui lavoratori stagionali che non si trovavano, ma la realtà appare diversa. Non sono i lavoratori che non si trovano, ma gli schiavi da sfruttare per una stagione, per molte aziende, interamente spesa a recuperare, con ogni sistema, il profitto perso”.

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