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Marmo, lavorazioni sospese nel Parco delle Apuane: altra cava nel mirino. Mallegni: «È una follia»

L'ente: «Intercettate cavità carsiche in un bacino di Seravezza». Il senatore di Forza Italia torna alla carica: «Ma quale difesa del lavoro? Le imprese vanno difese da una struttura pubblica che distrugge»

APUANE – Il presidente del Parco Alberto Putamorsi (con ordinanza  numero 4 del 22 giugno 2021) blocca le lavorazioni in difformità dalla Pronuncia di Compatibilità Ambientale e dal Nulla osta del Parco realizzate presso la cava Cervaiole (Seravezza), intimando il ripristino ambientale. I controlli effettuati dal Comando Guardiaparco hanno rilevato che durante le fasi di lavorazione sono state intercettate cavità senza adottare le misure necessarie alla salvaguardia dell’ambiente ipogeo. In particolare, è stata intercettata una cavità carsica nel cantiere denominato “Russia” con apertura variabile da 10 a 45 cm e una profondità di circa 300 cm, con fondo che appare chiuso da detriti di varia misura. Secondo il verbale dei Guradiaparco non risultava attivata nessuna forma di tutela della cavità.

Da qui l’ordinanza con cui si ordina alla ditta Henraux spa proprietaria della cava la sospensione immediata di ogni attività di lavorazione nelle aree interessate dalla cavità carsica e la realizzazione immediata di ogni opera per la sua tutela, finalizzata soprattutto a evitare che al suo interno si riversino materiali solidi e liquidi. Infine, l’ordinanza dispone la “la riduzione in pristino, la risistemazione e l’eventuale ricostruzione dell’assetto morfologico ed idrogeologico e delle specie vegetali ed animali” e “la risistemazione ambientale, comprensiva dell’assetto definitivo delle discariche” relativamente alle lavorazioni eseguite presso la cavità carsica in oggetto, in difformità dalla pronuncia di compatibilità ambientale vigente. La ditta ha 30 giorni di tempo per presentare al Parco il progetto di ripristino documentato da elaborati grafici e fotografici e  120 giorni di tempo per realizzare le opere.

MALLEGNI (FI): «È UNA FOLLIA»
E sul caso delle lavorazioni sospese nelle cave del Parco delle Apuane interviene il coordinatore regionale della Toscana e senatore di Forza Italia Massimo Mallegni: «Ma quale difesa del lavoro? Soltanto chiacchiere e promesse, ovviamente mai mantenute. Per difendere il lavoro, l’unica cosa da fare è difendere le imprese e spesso le imprese vanno difese anche dallo Stato, che ogni mattina vede l’imprenditore schiaffeggiato da una struttura pubblica che anziché aiutare, distrugge. Ormai la polemica sulla gestione del lavoro, sul rispetto delle imprese e anche delle regole, in particolare quelle legate al marmo, che nella zona della Toscana è significativo, ha preso una piega ideologica e che vede cittadini entusiasti quando aziende chiudono: questa è una folli» prosegue Mallegni, riferendosi al Parco delle Apuane che, dopo varie polemiche, ha deciso per la sospensione di ogni lavorazione. Nei giorni scorsi c’era già stato un botta e risposta tra Mallegni e il Parco (QUI).

«Per certi versi, tutto ciò, è anche una sorta di reato contro il futuro, contro lo sviluppo, contro l’occupazione: è incredibile che ci siano persone che gioiscano quando aziende chiudono. Rinnovo il mio appello alle autorità, che ovviamente devono – e ribadisco devono – fare controlli e far rispettare le regole, ma serve equilibrio per non distruggere interi comparti della nostra economia – conclude l’azzurro -. Mi aspetto poi che il sindacato, che ancora non ha mosso un dito, almeno questa volta difenda gli interessi dei lavoratori e non si limiti soltanto a ratificare scelte folli».