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«Riaperture, tanti esercizi costretti alle regole da ‘zona rossa’. Pronti a una class action»

Francesco Bennati, presidente di Fiepet Confesercenti Massa-Carrara: «Di giallo da lunedì ci sarà ben poco: la maggior parte dei ristoranti non ha spazi esterni»

MASSA-CARRARA – “Altro che ripartenza in zona gialla: visto che i pubblici esercizi che non dispongono di spazi esterni, dovranno applicare le stesse regole in vigore con la zona rossa. Uno schiaffo ad una intera categoria in ginocchio che adesso chiederà adeguati risarcimenti allo Stato”. Non usa mezzi termini Francesco Bennati, presidente di Fiepet Massa-Carrara, il sindacato pubblici esercizi di Confesercenti, per raccogliere la rabbia di tanti colleghi che speravano in una vera ripartenza dal 26 aprile.

“Qualcuno ha spacciato per successo la concessione di utilizzare gli spazi all’aperto a pranzo e cena – continua Bennati -. Si tratta di un passo avanti, molto piccolo, che però discrimina la maggior parte dei pubblici esercizi che spazi esterni non hanno. Per loro, che sono la maggioranza, lunedì sarà come essere in zona rossa con obbligo solo dell’asporto fino alle 18”.

Nei giorni scorsi, per chiarire alcuni punti del nuovo decreto, si è resa necessaria una circolare del ministero degli Interni. “Circolare che – insiste Bennati – conferma come di giallo da lunedì ci sia davvero poco, visto che rimane esclusa, relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità di consumazione al banco. Inoltre restano confermate le altre disposizioni che fissano alle 18 il limite orario entro il quale è consentito l’asporto ai soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice Ateco 56.3, quindi i bar”.

“E’ il momento di farsi sentire come categoria – chiude il presidente di Fiepet Massa-Carrara -. Abbiamo sempre cercato il dialogo fornendo proposte, protocolli, strumenti per riaprire in sicurezza. Il risultato è stata una zona gialla peggiorativa. Inutile perdere tempo impugnando al Tar questo decreto visti i risultati di altre azioni simili. Pronti invece a mettere in campo una class action contro chi ha interrotto il lavoro o lo ha pesantemente ostacolato della categoria dei pubblici esercizi”.