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«Cave chiuse a Massa-Carrara, decine di posti di lavoro a rischio». L’allarme della Cgil

Quadrelli (Fillea): «La politica non può nascondersi dietro la burocrazia delegando ai tecnici una scelta che è evidentemente una scelta politica»

MASSA-CARRARA – «Sono davvero decine i posti di lavoro che nei prossimi giorni rischiano di essere cancellati da Equi Terme fino a Carrara perché le cave sono ferme e rischiano di rimanere ferme chissà per quanto tempo ancora. Per questo ci appelliamo alla politica affinché chiarisca una volta per tutte la situazione e sblocchi una situazione che si sta incancrenendo». È l’allarme lanciato da Leonardo Quadrelli, segretario della Fillea-Cgil di Massa-Carrara sulla vicenda che riguarda le fosse demaniali e di cui abbiamo già parlato qui.

«È inutile ricordare a tutti il prezzo già altissimo che migliaia di lavoratori stanno pagando alla crisi innestata dalla pandemia, così come appare ridondante ricordare che senza una vera ripresa economica e produttiva il nostro territorio rischierà di sprofondare in una crisi sociale assai pesante come forse mai ne abbiamo conosciute in passato. Per questo oggi ci sentiamo in dovere di richiamare al senso di responsabilità a tutte le istituzioni interessate sia a livello comunale, che provinciale che regionale che nazionale. Serve cioè che tutti i soggetti interessati a vario titolo in questa vicenda siano riuniti attorno a un tavolo e facciano definitiva chiarezza su regole, norme, cavilli e anche su evidenti ostracismi burocratici che nei giorni abbiamo già segnalato».

«Questo nostro appello – aggiunge Quadrelli – è l’esempio di quanto sia giusta la vertenza aperta unitariamente da Cgil, Cisl e Uil provinciali perché si lamenta alle istituzioni una evidente mancanza di attenzione verso il nostro territorio impoverito già da mille problemi. In particolare i lavoratori non devono essere costretti a vivere con sopra la propria testa la spada di Damocle di una interpretazione estensiva o restrittiva di chissà quale ufficio rispetto a una norma e alla sua concreta applicazione. Questa discrezionalità non può essere puro singolo arbitrio perché da essa dipendono i posti di lavoro e quindi la vita di decine di famiglie di Massa-Carrara. Attenzione che queste incertezze rischiano anche di compromettere lo sviluppo della filiera produttiva nei laboratori del piano da noi sempre auspicata e che va invece incentivata per lo sviluppo futuro del nostro territorio».

«Se quindi c’è una norma non chiara – conclude il sindacalista – o se esiste un vuoto normativo è giusto che sia la politica, cioè coloro che i cittadini hanno eletto col proprio voto, a chiarire ciò che non è chiaro e a colmare eventuali vuoti normativi. Non può la politica non essere protagonista e nascondersi dietro la burocrazia delegando ai tecnici una scelta che è evidentemente una scelta politica e che quindi necessità che sia presa da chi è stato legittimato dal voto popolare a governare».