LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

«Dopo il covid, ci mancava solo la Tari. Altra mazzata per bar e ristoranti»

La denuncia di Gabriele Giovanelli, presidente settore alimentazione di Confartigianato: «Il Comune di Carrara dovrebbe pensare a come aiutare le aziende più colpite»

CARRARA – “E dopo il Covid, il lockdown, la zona rossa e la chiusura forzata ecco che bussa alla porta un’altra sciagura: la Tari del Comune di Carrara. Infieriscono così su attività che sono già con l’acqua alla gola. Il prossimo anno a emergenza finita invece di bar e ristoranti la città sarà illuminata da vetrine vuote e cartelli affittasi. Se la tassa è dovuta, per legge, potevano comunque trovare un modo per aiutarci, per rimandare questo pagamento a tempi migliori. Invece si affidano alla gelida burocrazia degli uffici pubblici che certo non hanno visto la crisi neppure da lontano”. Rabbia e amarezza nelle parole di Gabriele Giovanelli, presidente del settore alimentazione di Confartigianato Massa-Carrara e titolare del ristorante La Terrazza del Conte a Marina di Carrara.

Proprio lui aveva sostenuto la zona rossa e di fatto il secondo lockdown di novembre, in nome di un bene superiore: per la salute di tutti e magari per salvare il periodo di Natale. La riapertura dei locali pubblici è rimasta però di fatto sospesa, impiccata a una zona gialla che è arrivata praticamente a ridosso delle festività quando il governo ha imposto nuove restrizioni generalizzate (qui i dettagli).

“Le attività commerciali stanno andando a gambe all’aria. Incassi ridotti a zero e balzelli su balzelli. Qui mandano le famiglie sul lastrico – incalza ancora Giovanelli – Quando è arrivata pure la Tari da pagare ho visto nero. Io capisco tutto. Capisco la normativa e la legge. Capisco persino la burocrazia. Ma non accetto che la politica non sappia prendere decisioni di buon tempo in tempi di emergenza. La Tari è dovuta per coprire i costi di raccolta e smaltimento rifiuti? Bene, allora troviamo il modo di sopperire con il bilancio comunale rimandando il pagamento, senza interessi o mora, a tempi migliori. Oppure troviamo il modo di alleggerirla, di alleviare le sofferenze di categorie come le nostre, dei pubblici esercizi, messe in ginocchio dal Covid. Questo deve fare la politica: sopperire col cuore alla burocrazia dei numeri”.

C’è un aspetto, inoltre, che dovrebbe far riflettere il Comune, secondo l’associazione di categori: “Basta pensare che per tutti i mesi in cui siamo stati chiusi di fatto era impossibile produrre rifiuti. Quindi l’amministrazione potrebbe persino aver risparmiato sui costi del servizio. Poi i soldi nelle casse di palazzo civico non mancano e magari alcune risorse avrebbero potuto essere utilizzate su altri fronti. Pensiamo al bando ‘Carrara-Si-Cura – conclude Giovanelli – destinato ad agevolare nuove aperture nel centro storico cittadino con il contributo del Comune. Si pensa all’artigianato, all’oggettistica in marmo, alle gallerie d’arte. Ma con l’emergenza che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, sarebbe stato meglio utilizzare quelle risorse per aiutare le attività che già ci sono a superare la notte e a non chiudere. Alle nuove aperture si potrà lavorare dal prossimo anno”.