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Zona rossa, il grido dei centri estetici: «Noi obbligati a fermarci e l’abusivismo tornerà a dilagare»

Cna Massa-Carrara: «Tante famiglie, non moriranno di covid ma di debiti e tasse. Dobbiamo riaprire. Non tra un mese, ma domani»

MASSA-CARRARA – Incomprensibile la decisione del governo di tenere chiusi centri estetici e saloni di bellezza. Lo afferma Cna Massa-Carrara, secondo cui si tratta di una scelta «“anomala” perché colpisce un settore che, al pari dei parrucchieri, ha applicato tutti gli interventi necessari per continuare a lavorare in sicurezza. Sono circa 150 le attività di estetica chiuse dal 15 novembre in seguito all’attivazione delle misure previste nelle aree ad alto rischio».

«Saloni e centri estetici lavorano su appuntamento. Non ci sono assembramenti. Noi tutti abbiamo fatto investimenti, ci siamo adeguati alle misure. Ora ci fanno nuovamente chiudere. – spiega Cristina Mazzoni, presidente degli estetisti di Cna – A differenza di altri settori i centri estetici hanno anche esperienza in materia di salute e sicurezza. Non riusciamo a comprendere la scelta di tenere chiusi i centri estetici. Il virus non si prende certo dall’estetista».

Cna prosegue: «Tutto il comparto benessere si è fatto carico dei costi necessari per rispettare i protocolli – prosegue – Ci ritroveremo come nel lockdown generale di marzo e aprile con decine di abusivi che andranno di casa in casa a fare i trattamenti su appuntamento. Ci sarà un nuovo dilagare di questo fenomeno che ora trova condizioni ottimali per rafforzarsi. Cna segnalerà, come già fatto anche negli scorsi mesi, eventuali casi di abusivismo alle forze dell’ordine».

Secondo una prima stima di Cna una impresa di estetica su due rischia di chiudere entro la prossima primavera: «Tante imprese, e quindi tante famiglie, non moriranno di covid ma di debiti e tasse. Riaprire i centri estetici. Non tra un mese, ma domani».