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Marmo e ambiente, i sindacati sabato non saranno in piazza: «No a slogan e semplificazioni»

Cgil, Cisl e Uil: «Il confronto si deve basare innanzitutto sul rispetto reciproco e legato alla ricerca di un obiettivo comune»

MASSA-CARRARA – I direttivi e gli attivi dei delegati di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil riuniti unitariamente il 15 ottobre scorso hanno deciso di «non aderire né alla manifestazione organizzata da Athamanta per il prossimo 24 ottobre né alla contromanifestazione annunciata a mezzo stampa». «Per noi – affermano i tre sindacati – queste tematiche non possono essere affrontate con slogan e semplificazioni che rischiano solo di acuire la spaccatura all’interno della comunità apuo-versiliese».

«Il lavoro fatto negli ultimi anni dalle istituzioni – spiegano – dalla Regione Toscana ai Comuni del territorio anche se non esaustivo e risolutivo delle problematiche, con il coinvolgimento delle parti sociali è un lavoro che ha cercato di trovare una sua coerenza nella legge 35 e nei Pabe attuativi con il contributo delle organizzazioni sindacali che dovrà continuare nel distretto lapideo e in tutte le altre sedi istituzionali. Ambiente, lavoro, sicurezza sul lavoro, filiera, concessioni, beni estimati, sono termini ma sono anche concetti, scelte politiche per guardare al futuro, cercando di lavorare per tenere insieme mondi, aspetti, realtà fino ad oggi frammentati».

«Il sindacato – evidenziano – ritiene che il confronto si debba basare innanzitutto sul rispetto reciproco e legato alla ricerca di un obiettivo comune: concetto sempre valido, ancora di più quando si parla di montagne da escavare. Serve la capacità di unire i vari interessi coniugando sviluppo con rispetto ambientale, del paesaggio e dei lavoratori. Abbiamo il dovere di trovare un equilibrio che tenga conto dell’impatto ambientale, dei costi e della ricchezza prodotta solo così riusciremo a difendere i posti di lavoro e salvaguardare la più importante economia del territorio. Serve valorizzare il distretto Apuo-versiliese e la filiera al fine di garantire una maggior distribuzione della ricchezza che favorisca uno sviluppo sociale locale diffuso, così il “bene marmo” smetterà di essere motivo di discordia. Abbiamo il dovere di trovare insieme delle soluzioni che garantiscano ai lavoratori del marmo sicurezza e certezza del lavoro, agli imprenditori la libertà di fare impresa nel rispetto però dei dettami costituzionali che attribuiscono un valore sociale al fare impresa e soprattutto garantiscano ad una comunità qualità della vita adeguata.

«La sostenibilità ambientale – concludono i sindacati – rappresenta uno degli obiettivi a cui tendere e le opportunità che oggi sono garantite dalla Commissione Europea possono essere un utile strumento a cui guardare nell’ottica della costruzione di un modello di sviluppo capace di tenere insieme ambiente e lavoro, che crei maggior occupazione in un territorio drammaticamente disagiato. I delegati presenti e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil si impegnano a portare avanti questi obiettivi sempre nel merito delle questioni nel percorso di partecipazione democratica ed istituzionale che la legge 35 prevede e ribadiscono la loro non partecipazione alla manifestazione e alla contro manifestazione annunciata del 24/10 e chiedono infine a tutte le parti di condannare con forza gli auguri di morte sul lavoro che attraverso i social vengono rivolti ai cavatori».