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«Mercato settimanale, sperimentazione fallita. E i nostri negozi restano vuoti»

La denuncia arriva dai commercianti di Confimpresa Massa-Carrara: «Code chilometriche per raggiungere e attraversare la città»

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“Code chilometriche per raggiungere e attraversare la città nel giorno del mercato e desolazione tra i negozi fissi del centro: gli esercenti sono infuriati e invitano l’amministrazione comunale a rivedere il progetto del mercato settimanale del martedì”. La denuncia arriva da Confimpresa Massa-Carrara che sostiene i commercianti massesi. “Non ne possiamo più – osservano –. Le persone non vengono in centro per le code chilometriche e i nostri negozi restano vuoti. Noi, in sede fissa, abbiamo le tasse da pagare. Quando alziamo la saracinesca al mattino, abbiamo già le spese delle utenze e del personale. Ma se non arriva nessuno, con clienti bloccati dal traffico e bancarelle al posto dei parcheggi, come possiamo sopravvivere? Abbiamo in città un’area chiusa a ztl, completamente vuota. Perché non spostiamo le bancarelle in quella zona, rivitalizzandola? Non si può chiudere una piazza centrale come Largo Matteotti, togliere parcheggi, bloccare il flusso del traffico. Ormai sono passati anni e ci pare che anche questa sperimentazione sia fallita”.

Sono infatti passati cinque anni dal trasferimento del mercato dal viale Roma al centro città ma una verifica da parte delle amministrazioni non è mai stata fatta: ha portato o no benefici? “Sarebbe stato necessario effettuare una verifica, una sorta di “gradimento” sia tra i residenti che ambulanti e negozianti fissi – interviene il presidente di Confimpresa Massa, Daniele Tarantino, il quale ha il polso dell’andamento del tessuto economico della città -. Il mercato spostato in Largo Matteotti e non in centro storico mi pare non abbia portato vantaggio a nessuna categoria. I negozi in sede fissa continuano a chiudere e chi resta, non è agevolato dalla presenza degli ambulanti, mentre i residenti sono intrappolati nel traffico. Non va bene nemmeno la riapertura di parte del viale Eugenio Chiesa, dividendo il mercato con il passaggio dei mezzi, obbligando i vigili urbani a regolamentare il traffico per il rischio che ne deriva sugli attraversamenti pedonali. Insomma, va individuata una soluzione adeguata valutando perlomeno l’ipotesi di un ritorno positivo sia per gli ambulanti, per i negozi su sede fissa e per la vivibilità della città stessa”.

“Si parla di problemi legati alla sicurezza – aggiungono i commercianti – ma in occasione delle fiere le bancarelle ci sono”. Da anni il mercato settimanale fa discutere, esattamente da quando venne spostato dalla sua sede originale, il centro storico, per il rifacimento delle piazze. E se, ridimensionato per qualità, tornasse definitivamente nella sua sede? “Non ci sarebbero più problemi legati all’intasamento del traffico, alla mancanza di parcheggi, alla vivibilità della città stessa – conclude Tarantino-. Ovviamente è necessario aprire un tavolo di lavoro tra amministrazione e categorie interessate per valutare finalmente la soluzione più idonea, condivisa da tutti”.

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