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Si abbassa un’altra saracinesca nel centro di Massa. «Ogni giorno sempre peggio»

Chiude la panetteria di via Guidoni, i titolari: «Non si tratta di un lieve calo del commercio, ma di circa il 70% in meno di entrate»

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Si abbassa un’altra saracinesca a Massa, stavolta quella di una panetteria in centro, in una strada che negli ultimi mesi sembra essere oggetto di una maledizione. In un anno ha visto la chiusura dell’edicola (trasferita poi al Noa), quella del bar “Sapori Naturali”, mentre ora a preparare il cartello fluorescente con su scritto Affittasi in via Guidoni è la panetteria “Sapore di pane”. Un’arteria del commercio locale sembra zampillare senza possibilità di poter curare la ferita e le motivazioni sono ormai le solite che gli esercenti denunciano da anni: tasse troppo alte in un momento in cui le entrate scarseggiano. Ma c’è anche altro. Giorgiana Maftei lo racconta senza troppi giri di parole con un sorriso, quello che ha sempre accolti i suoi clienti: “è diventato troppo difficile andare avanti con l’attività. Con tutta la buona volontà che una persona può avere le cose peggioravano di giorno in giorno e a malincuore ho dovuto fare una scelta: chiudere. Abbiamo resistito tanto, sette anni fa quando abbiamo aperto eravamo contenti di ciò che riuscivamo ad ottenere dal nostro lavoro. Ma oramai ci tocca rimettere di tasca nostra qualcosa per poter stare a galla. Insomma, non potevamo più restare aperti”.

Oltre ai problemi comuni delle piccole imprese, Giorgiana rileva anche quelli legati al contesto in cui trova la sua panetteria: via Guidoni, una delle strade del centro soggette alla Ztl. “Abbiamo confrontato ciò che guadagnavamo sei anni fa quando il centro era aperto al traffico con quanto guadagniamo oggi. Non si tratta di un lieve calo del commercio, ma di circa il 70% in meno di entrate”.

“Abbiamo proposto all’amministrazione diverse soluzioni: un’apertura parziale della Ztl, giorni di apertura alternati alla chiusura. Insomma abbiamo avanzato delle proposte per andare incontro alle diverse esigenze di tutti i cittadini. Inizialmente c’era stata una fase di ascolto e di incontro con gli esercenti, poi gli amministratori sono spariti nel nulla. E questa strada è aggravata anche dalle transenne che rivestono palazzo Ducale”. Per i locali vicini non era possibile quindi nemmeno mettere un dehor per creare una strada a passo d’uomo. “Nessuno si è accorto che la città si stava spegnendo e questo mi fa rabbia. Ma ormai è deciso: dal 31 dicembre cedo quest’attività”.

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