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1° maggio, nessuna manifestazione a Massa-Carrara. Il disappunto della Cisl

«Siamo gli unici in Toscana dove non ci sarà nessuna iniziativa sindacale. È la prima volta in tanti anni, forse la prima in assoluto»

Per la prima volta i sindacati non festeggeranno il 1° maggio nella provincia di Massa-Carrara. Il disappunto di questa decisione è stato espresso dalla Cisl. Riportiamo di seguito l’intervento integrale del sindacato.

Cgil Cisl e Uil a stanno vivendo una stagione particolarmente unitaria: le categorie nazionali, insieme, danno battaglia al Governo, per raggiungere obiettivi comuni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori. Ultimo ma non ultimo il comparto della scuola. Sciopero generale minacciato e ritirato a seguito di Intesa sui rinnovi contrattuali.
A Massa-Carrara dopo la proclamazione di sciopero Cgil/Uil nel settore del marmo, conclusasi con la manifestazione messa in atto assieme al padronato lapideo locale, le strade viaggiano separate. Paradossalmente tutti insieme a Bologna alla manifestazione nazionale con i leaders ma per la prima volta dopo tanti anni, forse la prima volta in assoluto, quest’anno il 1° maggio a Massa-Carrara, Medaglia d’oro alla Resistenza, non si farà. Unici in Toscana. E pensare che lo scorso anno, a seguito dell’ennesimo incidente mortale in cava, a Carrara, al cimitero di Marcognano, vennero la Camusso, la Furlan e Barbagallo.
Dopo anni di lotte comuni che portarono a numerose e ripetute mobilitazioni quando centinaia di quadri ed attivisti scesero in piazza, quest’anno le difficoltà di sintesi si sono manifestate in tutta la loro effettività. Persino alla Sanac dove si è sempre fatta attività sindacale unitaria si scontano differenze e passi in avanti tipo ‘siamo i primi della classe’.
La concertazione sociale con le amministrazioni non decolla e l’impegno in tal senso è proprio al minimo. Al Comune di Massa dove si è sempre sottoscritta una intesa con i confederali ed i sindacati dei pensionati e delle funzioni pubbliche nessuno chiama, nessuno risponde alle sollecitazioni ad invitare i sindacati. Ma per togliere la lapide di un poeta del ventennio già sponsorizzato dalla precedente giunta di centro sinistra, allora, tutti in piazza.
D’altro canto, si dice in casa Cisl noi ”non abbiamo nessuna intenzione di fare politica attaccando ora questa ora quella amministrazione locale, proprio perché, guarda caso, le due città maggiori sono governate da giunte diverse da quelle precedenti. Se ci sono dei problemi ci siamo, se vogliono solo fare politica grazie anche no”.
Le differenze esistono anche nella concezione dell’attività: se le vertenze in fabbrica languono, perché di fabbriche in generale ce ne sono ormai proprio poche (salvo inventarle le ‘vertenze’) una modalità di azione può essere quella di mettere insieme quello che c’è, per esempio il marmo, sviluppare azioni comuni a favore dei singoli comparti, ma anche lì si preferisce gestire le risorse senza una visione di insieme. Proponemmo di utilizzare il fondo marmo anche come ammortizzatore sociale. Ma si è preferito anzi finanziare libri ‘patinati’.
In altre province, anche limitrofe, i sindacati confederali unitariamente organizzano il 25 Aprile una manifestazione dove a turno, come per il primo Maggio o come per la giornata Anmil sugli infortuni sul lavoro, parlando si sforzano di trovare o ritrovare le ragioni unificanti che certamente partono da quanto in origine in queste giornate accadde o si intende rappresentare.
Riteniamo sindacalmente che ampi valori comuni condivisi debbano essere rappresentati pubblicamente, in tutto il territorio provinciale, nella mediazione delle differenze, anche con nuove o ulteriori modalità e non invece – in loro assenza – favorire numerose e micro rappresentazioni che evidenziano, aldilà dei singoli obiettivi politici (legittimi) una frammentazione generale certamente dispersiva. Ma certo l’unità sindacale nei Territori non si costruisce solo pubblicando volantini unitari ma praticandola nel quotidiano.