LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Marmo, coop cavatori: «Lunedì anche noi in piazza per difendere le cave»

«Serve un periodo di armonizzazione per leggi e interpretazioni contraddittorie. Pronti a un accordo di programma per aumentare occupazione, sicurezza e tutela dell'ambiente»

Più informazioni su

“Le preoccupazioni espresse da Fillea-Cgil e Fenal-Uil a nome dei lavoratori del lapideo sia al monte che al piano sono anche le nostre. Per questo lunedì in piazza al fianco dei lavoratori ci saremo anche noi” così i lavoratori e i soci delle Cooperative dei Cavatori di Gioia, Canalgrande e Lorano sullo sciopero di lunedì 1 Aprile proclamato dai sindacati di categoria.

“E’ evidente che il futuro dell’industria del marmo sia a rischio – spiegano le cooperative di cavatori – e che questo pesante clima di incertezza sul futuro sta minando la fiducia sia di chi deve fare impresa e quindi investimenti sia dei lavoratori dipendenti. Servono norme chiare e certe che non lascino spazio a interpretazioni discrezionali e contraddittorie come purtroppo sta avvenendo da qualche tempo a questa parte”.

“L’obiettivo che ci accomuna con le richieste dei sindacati – dicono le Coop dei Cavatori – è arrivare a un vero e proprio accordo di programma, come stabilisce l’articolo 41 della legge regionale sulle cave, che metta al centro della propria azione gli investimenti per incrementare l’occupazione e aumentare le misure di sicurezza sul lavoro e di tutela ambientale”.
“Facciamo appello – dicono le coop dei cavatori – a tutte le aziende e consulenti dell’indotto del settore lapideo e alla popolazione di unirsi alla manifestazione per difendere l’unico settore che crea benessere e rende unica Carrara nel mondo”.
“Il nostro auspicio quindi è che questa giornata di protesta – continuano le coop di cavatori – serva a far comprendere a tutti che l’attuale situazione non può essere ulteriormente sopportata né dalle imprese né dai lavoratori. Per questo chiediamo alle istituzioni, a cominciare dalla Regione Toscana e dal Comune di Carrara, di ascoltare il grido di allarme che viene da tutto il nostro mondo”.

“A nostro avviso è dunque indispensabile sia stabilito un necessario periodo di armonizzazione di normative e comportamenti fra Comune e Regione in maniera tale da arrivare a una chiarezza giuridica definita entro la fine di questa legislatura regionale. Una fase in cui chiediamo che la Regione Toscana metta in piedi una conferenza dei servizi permanente che almeno una volta al mese riunisca a Carrara tutti i soggetti che a vario titolo sono interessati alle problematiche del marmo così da definire congiuntamente gli iter burocratici delle pratiche e non tenerli bloccati per mesi e mesi.” concludono le cooperative di cavatori.

Più informazioni su