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Confartigianato: «Si riparte da marmo, porto commerciale e travel lift»

Il bilancio 2018 del presidente di Massa-Carrara Sergio Chericoni che promette tante novità per il 2019: «Una nuova sede lungo l'Aurelia con sala convegni, sportelli per i cittadini e ampi spazi per eventi culturali»

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Si chiude un anno carico di successi, iniziative e battaglie a fianco di imprese, persone e territorio per Confartigianato Massa-Carrara. Molto resta da fare e l’associazione di categoria ha già tante idee in testa e una grande voglia di mettersi in gioca, spinta dal presidente Sergio Chericoni che traccia un bilancio del 2018 con lo sguardo proteso verso un anno nuovo che porterà molte novità, per gli associati e non solo. Una sorta di augurio per le feste, dedicato certo a Confartigianato e agli associati ma pure all’intera provincia apuana. Avanti tutta, quindi, con una filosofia ben precisa in testa: equilibrio nelle scelte, passi calibrati sulla forza di ciascuno. Per arrivare lontano e dare servizi al territorio.

“Abbiamo un debito nei confronti della Lunigiana e a ottobre del 2019 contiamo di aprire un nuovo ufficio baricentrico nell’area lunigianese. Anche la costa avrà una bella sorpresa”. Una nuova sede, lungo l’Aurelia, di fianco alla rotatoria su cui sbocca la Strada dei Marmi. “Una palazzina a tre piani che dovrebbe essere pronta entro febbraio – ha precisato il vice presidente Stefano Bellè – in grado di ospitare uffici, sala convegni da 80 persone, sportelli per i servizi, un bancomat. All’esterno un grande giardino in cui organizzare incontri o eventi culturali”.

Ma è sui temi che Confartigianato vuole confrontarsi e giocare la sua partita per le imprese, i cittadini e il territorio. Si parte dal Regolamento urbanistico: “Le controdeduzioni sono finalmente a Firenze e dovrebbero tornare per febbraio – ha dichiarato Chericoni – per la definitiva approvazione in Consiglio comunale. Lo abbiamo sempre detto, non è il miglior documento del mondo, ci sarà da lavorare su Aru e colonie e molto altro, ma consentirà al settore edile e all’indotto di prendere una bella boccata di ossigeno”.

Cemento amianto e discarica di Cava Fornace: “Chi amministra deve dare delle soluzioni. Fra le proposte e i problemi contingenti c’è il mare. Si può pensare ad altre soluzioni, a impianti di inertizzazione dell’amianto, ma nel frattempo non si possono fermare tutte le discariche perché i rifiuti non spariscono. Ci sono e sono un problema. Senza soluzioni restano lì, nei centri di stoccaggio e prosperano gli abusivi: se allontaniamo l’imprenditoria sana da questo settore lo spingiamo in mano alla criminalità”.

Il futuro del Porto? “Va bene mantenere Club Nautico e pescatori ma la sua natura è mercantile. Noi chiediamo la realizzazione del travel lift come da progetto di Messineo per alare barche e fare il refitting di grandi navi: un’operazione da 2,2 milioni di euro che creerà posti di lavoro e importanti ricadute economiche di un settore, la nautica, che già ora ha un indotto di 1.500 persone. Pensare che si trasformi in un porto turistico è velleitario, ingiusto e non realizzabile”.

Apertura anche all’accorpamento delle Camere di Commercio con Lucca e Pisa: “Le imprese sono dinamiche, si muovono e non possiamo pensare che le altre province vogliano fagocitarci anche perché gli sportelli territoriali restano. Pensiamo invece a trovare sinergie per sviluppare il nostro territorio e crescere insieme”.

Per quanto riguarda il governo nazionale, Chericoni promuove la chiusura del Sistri, il sistema ideato per tracciare i rifiuti “una delle grandi vergogne d’Italia perché costa tantissimo e non funziona” e il rinvio delle aste Bolkestein per i balneari ma boccia il decreto dignità: “Ha dato solo instabilità. Se un’azienda non può dare lavoro non può gravarsi di costi fissi che possono aggravare la struttura”.

Delicata la situazione del lapideo apuano, anche a seguito dell’applicazione degli articolo 58 e 58 bis della legge regionale: “Quando si legifera bisognerebbe pensare prima alle conseguenze. Le lavorazioni devono essere in regola ma tenere ferma una cava 4 o 6 mesi diventa difficile. Noi siamo preoccupati per la categoria degli autotrasportatori che pagheranno pesantemente questa situazione di cui non hanno colpa”.

Infine una nota anche sulla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, in cui Chericoni è stato nominato nel comitato di indirizzo. “La Fondazione serve ancora, deve mantenere il suo ruolo e lo deve amplificare non solo nella promozione della cultura ma anche dei progetti di sviluppo, collaborando e dialogando con altre fondazioni e associazioni. Credo che in futuro debba avere anche maggiore attenzione alle disabilità e ai problemi delle famiglie, cercando di sostenere i progetti meritori che sostengono le persone più fragili”.

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