LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Contratto marmo, sindacati soddisfatti: «Orgogliosi»

«Siamo stati tutti uniti. Abbiamo evitato che cancellassero 75 anni di storia»

“Le cinque giornate di Carrara”. È la definizione che Francesco Fulignani della Feneal Uil ha dato alle convulse giornate di lotta che hanno portato alla sigla del nuovo contratto integrativo del lapideo, stavolta quadriennale e non più triennale. Una mobilitazione così non si vedeva da tempo. Fulignani, Giacomo Bondielli di Filca-Cisl e Roberto Venturini di Fillea si dicono soddisfatti; di più, orgogliosi dell’accordo raggiunto. “Se ieri non abbiamo fatto nessun comunicato è perché siamo stati impegnati a redigere il verbale di accordo all’Associazioni industriali, non perché stessimo riposando,” precisa Fulignani. “Il risultato ci soddisfa sia dal punto di vista politico che da quello economico – spiega Venturini – In primo luogo perché abbiamo arginato il tentativo di eliminare il contratto integrativo provinciale in favore dei contratti aziendali.”

Una mossa che, osserva Fulignani, avrebbe cancellato in un unico colpo di spugna 75 anni di storia: “Nel ‘43 qui nacque il primo accordo tra cavatori e imprese,” ricorda. Il secondo obiettivo raggiunto è la riduzione della differenza salariale tra piano e monte: “L’accordo del 2016 – spiega Venturini – la forbice era del 30%. L’abbiamo ridotta al 15%”. Le cifre fisse sono uguali per tutti, solo l’assiduità ha una piccola differenza. Parliamo di meno di mille euro netti all’anno in busta paga. Nel dettaglio, un premio di assiduità di 2,40 al giorno (solo in caso siano presenti tutti i giorni della settimana). Accanto a questo riceveranno 258 di buoni pasto e buoni carburante, 96 euro per il fondo Altea, 100 derivanti dal fondo Arco o altri benefit e infine 92 euro come conguaglio del premio maturato nel 2017. Lo stesso per i lavoratori del piano, per cui il premio assiduità sarà però di 2,40 euro al giorno (per un totale 820 euro netti in busta paga all’anno).

“Importante aver messo nelle tasche dei laboratori mille euro netti sotto varie forme che vanno dai flexible benefits alla sanità integrativa alla previdenza integrativa all’assiduità, che vere pagata in un’unica soluzione insieme al premio di risultato di Luglio,” osserva Venturini. In ultimo, non si parla più di un premio legato all’aumento della produzione: “Abbiamo sventato il tentativo scellerato di legare il premio di risultato ad un aumento progressivo dell’escavato – aggiunge Venturini – marmo è una risorsa finita e va maneggiata con parsimonia, altrimenti si corre il rischio sia di esaurirlo che di saturare il mercato.” Si poteva fare meglio? “Si può sempre fare meglio, ma siamo soddisfatti,” conclude. Quel che è certo è che tutte le parti in causa sono state coese: i ringraziamenti dei sindacati vanno ai lavoratori e alla Lega dei cavatori che hanno sentito vicini, ma anche agli autotrasportatori. “I cavatori sono la punta di diamante del movimento operaio a Carrara,” chiosa Venturini.

“La vertenza è stata costruita in maniera encomiabile – commenta Paolo Gozzani, segretario provinciale della Cgil – sono felice di aver partecipato. Abbiamo dimostrato di saper guardare al futuro e di non essere ancorati al passato come sostiene Erich Lucchetti di Confindustria.” I rappresentanti dei sindacati dissentono decisamente con gli industriali: “Non è vero che il settore non va bene, anche se non si può pretendere che continui a crescere come in questi cinque anni. Noi rivendichiamo solo una più equa distribuzione dei profitti.” E Fulignani commenta provocatoriamente: “Vediamo se gli imprenditori più prodighi adesso daranno un aumento ai loro dipendenti. Una cosa è certa: tra 4 anni saranno di nuovo al fianco dei lavoratori.