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Marmo, in calo l’export del distretto apuo-versiliese

Stessa situazione per quello di Verona. Tutti i numeri del commercio internazionale dati sono stati presentati nel report "Stone Sector" 2018

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Sono stati presentati il 6 giugno, nella sala Arena del MarmotecHub 4.0 di Imm, i dati e le statistiche contenute nel report “Stone Sector 2018 – Trade and Innovation” elaborato ogni anno dall’Ufficio Studi e Ricerche di Imm. Il Presidente di Imm Fabio Felici e il Vicesindaco Matteo Martinelli hanno aperto i lavori concordi nel sottolineare come l’internazionalizzazione sia uno strumento importante per gli operatori del settore lapideo ma anche sull’importanza, in un mercato aperto, di proteggere i propri prodotti attraverso l’adozione di un marchio che tuteli i nostri lavorati dalla concorrenza internazionale.

Il primo intervento è stato a cura di Umberto Alunni, direttore generale di Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia del gruppo Intesa Sanpaolo che ha mostrato gli strumenti che Banca Intesa Sanpaolo è in grado di offrire alle aziende per agevolarne nel processo di internazionalizzazione e di innovazione dei propri processi produttivi.

Manuela Gussoni, dell’Ufficio Studi Imm, ha invece presentato il report “Stone Sector”, oggi alla sua 38° edizione. “Stone Sector” è una ricerca di mercato con il duplice obiettivo di fornire alle aziende del settore lapideo uno strumento di lavoro in grado di evidenziare nuove opportunità di sviluppo del proprio business sui mercati internazionali e di accompagnarle nei propri processi innovativi.

Dal report è emerso un forte aumento dei quantitativi di pietra naturale commerciati nel mondo a fronte di una riduzione dei valori. Cala quindi il valore medio unitario di ogni tonnellata esportata che risulta oggi pari a 267 euro per tonnellata.

Emerge il ruolo della Cina, principale player mondiale sia sul lato dell’offerta di materiali lapidei con una quota di mercato del 34,4%, seppur in calo rispetto al 2016, sia sul lato della domanda con un import che nel 2017 ha toccato il valore di quasi 2,4 miliardi di euro (+25,5% rispetto al 2016) superando gli Stati Uniti che invece registrano un calo della domanda. Se l’export Cinese di pietra naturale mostra un calo del 19%, aumenta moltissimo, in questo paese, la produzione e la vendita sui mercati internazionali di pietra artificiale. Secondo i dati della China Stone Association l’export cinese di pietra artificiale è cresciuto rapidamente nel 2017, raggiungendo 1,15 miliardi di dollari e 650.000 tonnellate: questa cifra è raddoppiata dal 2016. I primi mercati di sbocco per la pietra artificiale cinese sono gli USA seguiti dal Canada, Regno Unito e Brasile.

A fronte del dato relativo alla diminuzione dei lavorati, l’attività di Imm a favore della promozione e della conoscenza dell’utilizzo dei materiali lapidei è molto importante per il settore. La creazione di un marchio identificativo del marmo di Carrara – fortemente voluto da Comune, Cciaa e imprenditori – così come la formazione presso gli architetti da sempre portata avanti dalla Società, sono un valore aggiunto imprescindibile. Portare a conoscenza dei progettisti il know-how italiano fa valere la differenza, anche nella lavorazione, del Made in Italy sul prodotto indiano o cinese. Diventa pertanto sempre più rilevante l’attività ultradecennale che Imm svolge in termini di formazione per gli architetti rispetto sia al valore che al corretto impiego dei materiali lapidei.

I numerosi appuntamenti tecnici volti alla formazione, organizzati tutto l’anno e in particolare in questi giorni durante Marmotec_Hub_4.0, ma anche le iniziative a favore del mondo dell’architettura portate avanti nell’ambito di White Carrara Carrara Downtown sono l’espressione più tangibile delle attività di IMM a questo proposito.

Tra i mercati ad alta crescita della domanda per il 2018 Stone Sector mette in evidenza I Paesi Bassi, le Filippine, la Slovenia e la Nuova Zelanda.
Con particolare riferimento all’Italia, invece, presentano ottime opportunità di crescita della domanda dei materiali italiani il mercato cinese, quasi esclusivamente per il materiale grezzo, e quello algerino. Sull’export dei lavorati l’Italia registra un considerevole calo dovuto in particolar modo alla contrazione della domanda Usa. Il distretto di Verona e quello Apuoversiliese, rispettivamente primo e secondo distretto per export di lavorati in pietra ornamentale, subiscono questo calo in maniera simile registrando entrambi un -6% nell’export 2017, rispetto al 2016.
Risulta in calo anche l’import italiano non facendo prospettare un trend positivo per gli ordini ma comportando un leggero aumento del saldo commerciale del settore.

Nella sezione dedicata all’innovazione sono state presentate le sei roadmap per la specializzazione intelligente del settore lapideo toscano emerse da un processo partecipativo che ha coinvolto circa 70 operatori aderenti al distretto tecnologico del marmo e delle pietre ornamentali di cui Imm è capofila.

Le roadmap sono: (i)economia circolare per il settore lapideo, soluzioni e sistemi per la valorizzazione degli scarti e per lo sviluppo di nuovi prodotti; (ii)Tecnologie per il consolidamento delle bancate e rinforzo dei materiali;(iii) Robotica e soluzioni HiTech per il design e l’artigianato artistico;(iv) Nanotecnologie per il trattamento dei materiali lapidei;(v) Tracciabilità sicurezza e sviluppo della filiera;(vi) Tecnologie di monitoraggio dell’escavazione.

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