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2 giugno 1946, il 75% degli apuani votò per la Repubblica. A Carrara il “sì” raggiunse l’88%

Su 134.929 votanti, si recarono alle urne 112.530 apuani (l’83,4). La città del marmo, insieme a Ravenna, risultò addirittura la città più repubblicana d’Italia

MASSA-CARRARA – Il 2 giugno è la Festa della Repubblica. Una data in cui si celebra il suffragio universale – per la prima volta votarono le donne – e soprattutto il risultato del referendum istituzionale del 1946 in cui gli italiani scelsero la Repubblica e dissero «no» alla monarchia. Il risultato a livello nazionale fu 54,3% per la repubblica e 45,7% monarchia.

A Massa-Carrara, però, l’esito fu molto più netto a favore della repubblica: in provincia finì 74,9% per il nuovo assetto istituzionale, mentre la monarchia raccolse soltanto il 25,1% dei consensi. Su 134.929 votanti, si recarono alle urne 112.530 apuani (l’83,4). I voti validi furono 104.004: 77.914 andarono a favore della repubblica, 26.090 alla monarchia (le schede non valide – bianche e nulle – furono 8.525). In quella votazione furono eletti anche i deputati dell’Assemblea Costituente che scrisse la Costituzione.

La città apuana più repubblicana fu Carrara, dove il «sì» al nuovo assetto vinse con l’88% circa dei consensi. Per questo la città del marmo, insieme a Ravenna, risultò addirittura la città più repubblicana d’Italia.