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Nicole e Pietro sono tornati: 33mila chilometri alla scoperta del mondo foto

Si è concluso il viaggio indimenticabile dei due ragazzi partiti da Massa il 25 ottobre scorso. «Viaggiare ti cambia. Ti avvicina agli altri. Ci sono persone cattive in tutte le parti del mondo, ma questo non significa che tutti siano cattivi»

Sono partiti da Massa il 25 ottobre scorso con il desiderio di iniziare un viaggio indimenticabile, dal percorso tracciato ma solo in parte. Sei mesi dopo, Nicole Salteri (21 anni) e Pietro Porcu (24 anni), raccontano di un’esperienza unica, che dalla Toscana li ha portati fino a Singapore. Mezzi di trasporto utilizzati: i propri piedi, uno scooter, i servizi pubblici e l’autostop. E alla fine sono riusciti a macinare 33 mila chilometri facendo tappa in Austria, Polonia, Lettonia, Russia, Cina, Vietnam, Cambogia, Laos, Birmania, Malesia e Singapore. I due giovanissimi hanno raccontato il loro viaggio attraverso la pagina Instagram “Ricordati il giacchetto”.

Che cosa vi è piaciuto particolarmente di ciò che avete visto in viaggio?
«La bellezza l’abbiamo trovata nell’insieme, in quel “movimento” che mescola i tratti somatici e scandisce i paesaggi. Abbiamo apprezzato particolarmente la Birmania, lì le persone sono autentiche. Hanno tradizioni e sono meno occidentalizzate, c’è poco turismo. Uomini e donne girano in gonna e utilizzano la loro testa per appoggiarci qualsiasi cosa, proprio come se fosse un mezzo di trasporto. I treni sono lentissimi tanto che puoi scendere mentre sono in movimento. Ecco in Birmania non hai mai paura di perdere il treno».

C’è qualcosa che avete visto altrove e che vi piacerebbe portare nella nostra città?
«Mentre viaggiavamo fantasticavamo su quanto sarebbe stato bello avere le stesse cose a Massa. Che poi non sono cose grandi, e non è che non esistono in città. Ma è il come vengono utilizzate che fa la differenza. Tipo i parchi. Abbiamo scoperto una vera e propria cultura dei parchi che secondo noi qua manca. I parchi come concetti di convivenza, spazi aperti in cui nonostante tutto ritrovarsi e sentirsi vicini, parte di una comunità. Stiamo ripensando di ripartire ma vedere tutte quelle cose ci ha fatto venire anche voglia di fare progetti per la nostra città».

Fra crowdfunding e donazioni familiari i due hanno speso circa 4.500 euro a testa per questo viaggio. Dopo aver tirato le somme, ora è tempo di tirare le conclusioni: «Viaggiare ti cambia. Ti avvicina agli altri. Ci sono persone cattive in tutte le parti del mondo, ma questo non significa che tutti siano cattivi. La chiave sta nel fare il primo passo. Andare per conoscere. Noi non abbiamo intenzione di fermarci, vogliamo continuare a vivere di primi passi».

> LA PARTENZA IL 25 OTTOBRE