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Scuole aperte, la bufera si sposta sulla decisione dei sindaci

Continuano le polemiche sulle scelte delle amministrazioni di Massa e Carrara che non hanno chiuso gli istituti per l'allerta meteo

Scuole aperte nonostante il maltempo. È bufera anche sulla decisione del sindaco Francesco Persiani di tenere aperti gli istituti scolastici del territorio massese, ieri, lunedì 29 ottobre. Passata la “frustata” di vento che ha sradicato alberi e scoperchiato tetti, in tutto il Comune di Massa si contano i danni causati dalla perturbazione che ha toccato quasi tutta Italia. La tempesta al momento sembra aver lasciato spazio alla quiete, ma si consiglia di continuare a visionare il sito della Protezione Civile per il periodico appuntamento con i bollettini che annunciano eventuali criticità e allerta meteo. Continuano a “fioccare”, invece, i commenti da parte del mondo cittadino, sulla pagina de La Voce Apuana e su quella del Comune di Massa in particolare, e del mondo politico in risposta all’ordinanza comunale che ieri annunciava la chiusura del solo istituto alberghiero Giuseppe Minuto. Anche a fronte delle criticità che si sono verificate in alcune scuole, vedi il controsoffitto crollato all’istituto Meucci di Massa e le cadute di tegole e pezzi di carta catramata nei pressi del liceo scientifico Enrico Fermi e del liceo classico Pellegrino Rossi.

A chiarire le competenze in materia di sicurezza e edilizia scolastica è il dirigente del settore Protezione Civile della Provincia di Massa Carrara, Stefano Michela: «la Provincia ha la responsabilità dell’edilizia scolastica che riguarda le scuole superiori, mentre asili e scuole medie spettano al Comune. In entrambi i casi, comunque, la decisione di chiudere asili e scuole di ogni ordine e grado del territorio, stabilita in base al bollettino emesso dalla Protezione Civile, spetta all’amministrazione comunale».

A farsi sentire i giovani del Movimento giovanile della sinistra di Massa e Montignoso, che puntano il dito contro la precarietà degli edifici scolastici del territorio che con il maltempo hanno subito dei danni. «Il ministro dell’istruzione Bussetti ha da poco dichiarato che “la scuola non ha bisogno di altri fondi”. Come dargli torto? I danni arrecati dal vento nella giornata di oggi (ieri per chi legge, ndc) alle scuole di Massa ce li paghiamo da soli, da soli ristruttureremo l’istituto alberghiero, costruiremo aule agibili al Linguistico e riapriremo gli spogliatoi del Classico. Per noi scuola è sinonimo di quotidianità. Vogliamo trascorre le nostre mattinate in un luogo sicuro e accogliente».

Il Partito Comunista di Massa critica la poca comunicazione dell’amministrazione comunale in un momento di criticità per tutto il territorio. E chiede l’istituzione di un tavolo permanente per supervisionare lo stato dell’edilizia scolastica. «La città – scrive il Pc – ha passato una giornata di guerra a causa del maltempo e in questo momento così difficile si è sentita forte la mancanza di un’amministrazione e di un sindaco vicini alla gente».

«Numerosi sono stati gli incidenti: alberi caduti, frane, tetti scoperchiati e in questo marasma il Sindaco non si è preoccupato nemmeno di chiudere le scuole, che come tutti sanno versano in condizioni al limite della fatiscenza, mettendo in serio pericolo non solo gli studenti che avrebbero potuto rimanere a casa, ma anche il personale scolastico che senza nessuna ordinanza è costretto a recarsi nelle scuole. Abbiamo registrato addirittura un crollo del contro soffitto all’Itis Meucci, delle coperture volate al Liceo Scientifico e al Classico! Siamo passati – continuano i comunisti – da scuole chiuse anche senza maltempo della passata amministrazione, a dimostrazioni di autorevolezza del Sindaco Persiani, che forse voleva dimostrare di avere la situazione sotto controllo anche quando tutta la città gli chiedeva la chiusura delle scuole. Noi Comunisti crediamo nella necessità di una scuola pubblica di qualità. Chiediamo quindi al sindaco di creare una commissione che valuti scuola per scuola la manutenzione necessaria per metterle in sicurezza e che si prefigga degli obbiettivi di intervento. Chiediamo anche un censimento di tutti gli alberi che potrebbero diventare un pericolo in caso di intemperie presenti sul territorio e la conseguente messa in sicurezza o monitoraggio di questi in caso di maltempo da parte del comune».

Rifondazione Comunista torna a parlare dell’importanza della sicurezza fra le mura scolastiche. E lancia l’idea di un dossier realizzato in sinergia fra comuni cittadini per avviare un percorso di studio, conoscimento, approfondimento delle varie situazioni critiche riguardanti le scuole del territorio. «Un contro soffitto che crolla all’Itis di Massa: ecco la condizione in cui versano le scuole nella nostra provincia e, ovviamente, in tutta Italia. E’ successo oggi – scrive Rifonda – poche ore dopo il crollo di un albero a causa del forte vento davanti all’istituto Galilei di Carrara, a sottolineare come l’incuria nel nostro Paese attraversi l’edilizia pubblica e il territorio in generale. Per ironia della sorte, l’istituto tecnico in cui è avvenuto il crollo è lo stesso che dovrebbe farsi carico degli studenti del liceo musicale, esuli dal liceo artistico Felice Palma che non ha abbastanza aule per ospitare tutti i suoi iscritti. In un rapporto di “Cittadinanzattiva”, organizzazione che promuove l’attivismo dei cittadini, in Italia tre scuole su quattro sono senza agibilità statica e solo una su venti è in grado di resistere a un terremoto. Si parla di un investimento necessario pari a circa 15/20 miliardi. Crediamo che la scuola e tutti i luoghi deputati alla cultura e all’insegnamento debbano essere sicuri, completi, fruibili a tutti. La realtà ci pone invece di fronte a strutture vecchie, non idonee, senza materiale di base necessario. Per questo la federazione provinciale di Rifondazione Comunista ha deciso di seguire da vicino, con l’aiuto di tutti coloro che vivono in prima persona i disagi legati queste problematiche, la situazione di tutti gli edifici della provincia. Il nostro obiettivo è costruire un dossier sulla situazione dell’edilizia scolastica a Massa Carrara, dagli asili alle scuole superiori. Chiediamo quindi a chiunque fosse interessato a collaborare (studenti, genitori, comitati) di mettersi in contatto con noi per avviare questo percorso di studio, conoscimento, approfondimento, delle varie situazioni critiche riguardanti le scuole del territorio, al fine di avere un quadro completo per arrivare insieme a possibili, necessarie, soluzioni. Ci potete contattare attraverso la nostra pagina facebook Rifondazione Comunista – Massa Carrara o scrivere una mail all’indirizzo giovani.comunisti.massa@gmail.com».

Criticata anche la decisione del Comune di Carrara di tenere una parte di scuole aperte e una parte no. Il gruppo dei socialisti accusa di«inadeguatezza» la giunta De Pasquale.
«L’Amministrazione comunale di Carrara – scrivono i socialisti – ha dato l’ennesima prova di totale inadeguatezza. Abbiamo un altro primato: le scuole aperte a macchia di leopardo e a geometria variabile. Come era facilmente ipotizzabile il Sindaco De Pasquale e la sua Giunta non hanno saputo affrontare in maniera adeguata un evento meteorologico annunciato da giorni e i cui effetti su case, alberi e scuole erano largamente prevedibili. Se è vero che il maltempo ha causato danni a persone e cose in tutto il paese è altrettanto vero che una gestione così sprovveduta come quella registrata a Carrara non è riscontrabile altrove».

«La decisione di non decretare la chiusura delle scuole poteva avere conseguenze gravi per alunni, insegnanti e personale non docente che hanno varcato le soglie degli edifici ritenendo di essere al sicuro sia all’interno delle scuole sia sulle strade da percorrere tanto all’andata quanto ai ritorno. Secondo una prassi consolidata la frenesia di voler fare tutto meglio e diversamente da “chi c’era prima, ha tradito ancora una volta l’amministrazione 5Stelle di Carrara che non ha nemmeno considerato il fatto che praticamente tutti i Comuni, da Ventimiglia a Grosseto avevano deciso la chiusura delle scuole per gli evidenti rischi oggettivi che, in alcune aree, hanno avuto poi conseguenze tragiche. Ancora una volta dobbiamo constatare di avere amministratori tanto bravi ad urlare in piazza quando stavano all’opposizione e strumentalizzavano qualsiasi evento, quanto oggi assolutamente incapaci di affrontare qualsiasi emergenza anche se preannunciata da giorni. Sarebbe stato utile e doveroso informare preventivamente (fin da domenica) la popolazione circa il pericolo di caduta di rami e alberi invitando tutti a non camminare o sostare in piazze, viali e strade alberate comprese quelle di accesso a scuole ed asili, alcuni dei quali solo oggi sono stati chiusi “precauzionalmente ma che ieri erano regolarmente aperti malgrado gli avvertimenti che non venivano certo dall’opposizione ma dagli organismi preposti».

«Il Comune di Carrara, che ha preferito i messaggi registrati ad una comunicazione diretta con i Cittadini, ha fatto sentire la sua flebile voce solo ieri sera per comunicare la chiusura di alcune scuole, secondo criteri incomprensibili al punto che è stata chiusa una scuola superiore come l’ITI Liceo scientifico, ma è stato mantenuto aperto il liceo artistico dove gli studenti, per non andare ‘a bagno, sono stati confinati nella palestra. Solo a tarda sera il sindaco si è svegliato, dopo una giornata di inspiegabile silenzio durante la quale i cittadini hanno dovuto arrangiarsi da soli, mentre gli alberi crollavano sulle auto e, in diverse scuole, insegnanti e alunni dovevano affrontare situazioni difficili Oggi scopriamo che, fra scuole aperte con aule allagate e sentieri ‘sconsigliati’ per rami caduti, alcuni edifici scolastici sono stati chiusi inaugurando la stagione dell’apertura delle scuole a macchia di leopardo, unica trovata di un’Amministrazione incapace di assumere qualsiasi decisione per informare e tutelare l’intera comunità».