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Fusani, il carrarese che ha smentito Sgarbi

Lo storico dell'arte: "Ho corretto l'attribuzione di due busti del Cybei appartenenti alla sua collezione privata"

Il carrarese Andrea Fusani, gestore del bar Fuoriporta e storico dell’arte, è riuscito a smentire addirittura Vittorio Sgarbi, critico molto noto per la sua lingua tagliente nei confronti televisivi. Sì, perché Fusani, essendo tra i massimi esperti del carrarese Giovanni Antonio Cybei, si è accorto immediatamente che due dei busti di gentiluomini della collezione privata di Sgarbi, recentemente esposti in una mostra, non ritraevano affatto i fratelli Masetti da Bagnano come il noto collezionista credeva, bensì due personaggi di spicco della nobiltà toscana settecentesca.

“Mi sono laureato in storia dell’arte con una tesi sul Cybei – ha spiegato Fusani – e ancor oggi contribuisco alle ricerche sullo scultore carrarese. Sgarbi se n’è sempre detto grande estimatore, per lo meno da quando ha acquisito questa coppia di busti. Essi sono stati esposti per la prima volta nella mostra itinerante “Le stanze private di Vittorio Sgarbi”, che ha debuttato a Osimo nel 2016. Mi è bastato vederli per capire che i conti non tornavano.”

Ripercorrendo la vicenda collezionistica dei busti, Sgarbi ha proposto di identificarvi i ritratti di due fratelli aristocratici del casato Masetti da Bagnano, una ricca famiglia originaria di Modena con un ramo fiorentino. “Sgarbi non li ha mai chiamati nemmeno per nome. Ho atteso di avere tra le mani l’unico catalogo esistente della mostra, difficilmente reperibile, per capire se avesse delle prove di quanto affermava, ma non ha trovato alcunché di specifico.”

A far insospettire Fusani è stata in primo luogo l’onorificenza che i due uomini esibiscono, la croce dell’ordine di Santo Stefano d’Ungheria. “Si tratta di un’insegna molto importante; negli anni in cui i busti vennero confezionati vi erano solo sei o sette personaggi che ne fossero stati insigniti.” Possibile che due oscuri fratelli fiorentini la indossassero?

Nel memoriale scritto da Cybei stesso nel 1776, tra i ritratti realizzati dall’artista compaiono quelli di Giovanni Bonaventura Neri Badia, giudice e fondatore della cattedra di diritto internazionale a Pisa, e il figlio Pompeo Neri, politico di spicco, con un cursus honorum nell’amministrazione granducale culminato con la nomina a presidente del Consiglio di Stato. Entrambi i personaggi compaiono negli elenchi a stampa dei cavalieri insigniti dell’ordine; inoltre, i ritratti esistenti di Pompeo Neri presentano una somiglianza innegabile con uno dei due busti. “Del padre non sopravvivono altri ritratti, ma si vede che è abbigliato secondo la moda di un’epoca anteriore,” ha commentato Fusani.

Non è tutto: sulla lapide posta sulla facciata del palazzo di Pompeo Neri a Castelfiorentino, si legge chiaramente che i Masetti altro non erano che i discendenti dei Neri Badia, il che spiega perfettamente come si trovassero in possesso dei ritratti degli avi. “A seguito della mia scoperta, stato contattato da Pietro di Natale, curatore del catalogo della mostra, lo “storico dietro a Sgarbi “– ha affermato Fusani – che mi ha chiesto di collaborare al prossimo catalogo. Una soddisfazione.”

L’articolo di Andrea Fusani per “Finestre sull’arte”