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Massa, assistente sociale manca da oltre un mese: la disperazione di una famiglia in gravi difficoltà

«Sono figlia unica, non ho parenti, mi sento stanchissima, ieri ho avuto un attacco epilettico: mi succede quando mi stanco, mi sento abbandonata. Ho mandato mail alla Asl per capire se verrà un sostituto, ma non è arrivata nessuna risposta. Non posso continuare così andrò a fare denuncia ai carabinieri»

MASSA – Denuncerà la Asl ai carabinieri: così promette Laura Chellini. La donna è arrivata infatti al limite della sofferenza psicologica e fisica. Ci racconta al telefono la sua situazione che si può definire piuttosto difficile e dolorosa. Lei è invalida al 70% dopo aver sviluppato una neoplasia al cervello. Lavora part time e percepisce 800 euro la mese. Da sola non riesce più a seguire i genitori, il padre di 90 anni e la madre di 86 entrambi con un’invalidità del 100%, soprattutto dopo il ricovero 30 giorni fa di suo padre al Don Gnocchi in seguito a un ictus, quando la madre malata di demenza senile ha avuto un tracollo.

La madre non percepisce nulla mentre il padre ha una pensione di 800 euro e devono pagare un affitto di 700. Ora che la madre ha avuto un sensibile peggioramento anche Laura, messa a dura prova, ha visto manifestarsi alcuni segnali preoccupanti per la sua salute. La donna racconta che a casa della madre, a Marina di Massa, va una operatrice Oss mezza giornata ma che purtroppo l’assistente sociale non c’è: è assente da un mese e mezzo per malattia e non c’è traccia di un sostituto, quando lei avrebbe bisogno di essere aiutata per capire cosa fare e come collocare la madre in una Rsa o quanto meno per capire cosa fare per ottenere un ricovero di sollievo (di solito di un mese).

“Sono figlia unica, non ho parenti, mi sento stanchissima, ieri ho avuto un attacco epilettico: mi succede quando mi stanco – racconta la donna arrivata allo stremo – mi sento abbandonata. Ho mandato mail alla Asl per capire quando tornerà l’assistente sociale o se verrà un sostituto, ma non è arrivata nessuna risposta e io ho bisogno di qualcuno che mi indirizzi. Dalla disperazione ho contattato un’altra assistente sociale, competente per un’altra zona e mi ha anticipato che nelle Rsa da luglio è bloccato tutto, non prendono più nessuno. Poi mi ha dato delle indicazioni su come muovermi e i passi da fare ma sono tanti ostacoli burocratici con cui non riesco a districarmi, ho bisogno di qualcuno che mi segua”.

Laura è preoccupata anche perché abita in una casa di 40 mq insieme al figlio 25enne che un po’ l’aiuta ma lavorando non può fare più di tanto. Tra qualche tempo il padre che non deambula, come la madre del resto, uscirà dalla Don Gnocchi: stringendosi potrà ospitarlo a casa sua ma per la madre è impossibile: come fare quindi? “Volevo fare domanda per una casa popolare – commenta ancora Laura – ma chissà quando e se ci potrà essere un’assegnazione”. Insomma, alla disperazione e di fronte al silenzio della Asl che non risponde alle mail, Laura preannuncia denuncia ai carabnieri.