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Detenuto straniero con conclamate patologie psichiatriche aggredisce poliziotto penitenziario foto

«Un altro episodio di aggressione in danno di un agente di polizia penitenziaria da parte di un detenuto straniero con conclamate patologie psichiatriche, già resosi protagonista di altri episodi violenti eteroaggressivi»

MASSA – «Un fatto inaccettabile ed inqualificabile quello accaduto ieri presso la Casa di Reclusione di Massa dove si è verificato un altro episodio di aggressione in danno di un agente di polizia penitenziaria da parte di un detenuto straniero con conclamate patologie psichiatriche, già resosi protagonista di altri episodi violenti eteroaggressivi» informa in una nota stampa la segreteria provinciale Unione sindacati di Polizia Penitenziaria Massa-Carrara. « Il detenuto – scrive la sigla sindacale nella nota – ubicato nel Reparto Infermeria, senza alcuna motivazione apparente, ha dapprima colpito con un gancio l’agente addetto alla vigilanza del citato reparto, per poi continuare con strattoni e schiaffi. Scene di un film ormai troppo spesso rivisto quello trasmesso in via Pietro Pellegrini che ha portato il malcapitato agente a ricorrere alle cure del nosocomio locale per i danni subiti. Ancora una volta assistiamo ad azioni  violente a carico del personale di polizia penitenziaria, senza che nessuno abbia ancora messo in atto azioni risolutive che possano arginare questi eventi critici».

Il sindacato punta il dito contro la politica: «In questi giorni di fermento politico dove i più sono pronti a fare la bella presenza, chiediamo, come già detto e fatto con altri comunicati, che sia presa in seria considerazione l’emergenza carceri, dove ogni giorno avvengono episodi similari o addirittura peggiori. Manca, allo stato, una linea di intervento chiara ed imprescindibile, manca personale, mancano i mezzi e le strutture con tantissima difficoltà sono portate avanti solo grazie ai sacrifici  dei pochi poliziotti rimasti. Questa situazione è divenuta ormai insostenibile! Ai vertici del provveditorato regionale della Toscana chiediamo l’immediato allontanamento del facinoroso “boxer” e al contempo una selezione idonea dei detenuti che vengono a scontare la pena in questo istituto, come risaputo ad alto impatto trattamentale, dove chi vuole ha davvero la possibilità di reinserimento sociale. Quindi questo tipo di detenuti, psichiatrici, facinorosi e di difficile gestione non devono arrivare in strutture come questa».

Rivolgendosi poi alla direzione della casa circondariale domanda provvedimenti organizzativi: «Ai vertici della Casa di Reclusione di Massa chiediamo invece – scrive il sindacato – che vengano messe in atto urgenti ed efficaci misure riorganizzative, affinché il personale, che opera nei reparti detentivi, venga impiegato con maggiore sicurezza, quella che ad oggi, stante l’attuale organizzazione, manca totalmente. Al collega colpito auguriamo una pronta guarigione».

Tra i primi politici a prendere posizione c’è il consigliere comunale Antonio Cofrancesco.

«Ancora un’aggressione nel carcere cittadino un detenuto psichiatrico rinchiuso nella sezione infermeria si è scagliato contro un agente colpendolo più volte, il poliziotto è stato accompagnato all’ospedale cittadino dove gli hanno riscontrato lesioni alla spalla». Esordisce in una nota stampa il consigliere comunale del gruppo misto di maggioranza. «È mai possibile – prosegue il consigliere – che ancora una volta ci troviamo a parlare di poliziotti che vengono aggrediti, malmenati, picchiati senza che l’amministrazione penitenziaria muova un dito? Una gestione delle carceri approssimativa dove i veri reclusi sono gli agenti. Mi viene riferito – scrive Cofrancesco in un comunicato -che molte volte per far fronte alla carenza di personale, gli agenti sono sottoposti a turni stressanti si trovano a coprire più posti di servizio».
«È vergognoso accettare tutto questo – accusa Cofrancesco – sembra di essere ritornati negli anni ottanta quando le aggressioni nelle carceri erano all’ordine del giorno, dove il personale era impiegato per oltre otto ore e copriva più posti di servizio».
Cofrancesco chiarisce: «Fino a quando la polizia penitenziaria sarà gestita dal Ministero della Giustizia, gestore prioritario dei detenuti e di tutto il personale dell’area trattamentale, ci troveremo sempre a parlare di questi episodi dove la polizia penitenziaria subisce sulla sua pelle il fallimento di un’amministrazione penitenziaria miope.
Quando vengono picchiati gli agenti- prosegue il consigliere del gruppo misto- tutti tacciono, cosa sta aspettando il provveditore regionale ad inviare un’ispezione per capire se ci sono delle responsabilità da parte dell’area sanitaria o tratramentale, considerato anche i precedenti episodi accaduti? Mi risulta che questo detenuto con problemi psichiatrici era sottoposto a regime carcerario diversificato da parecchi mesi, come mai non è stato trasferito in una struttura idonea? Chiederò al provveditore regionale che venga avviata un’ispezione, è ora di agire, questa volta lo pretendiamo vogliamo chiarezza».