LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Omicidi di Sarzana: Bedini evade dal carcere di Cuneo, arrestato sul treno in partenza

Dopo la tentata evasione dal carcere della Spezia, Daniele Bedini, il 32enne carrarese, c'è riuscito da quello piemontese. Rintracciato dopo poco da polizia penitenziaria e carabinieri

CARRARA – Aveva tentato l’evasione dal carcere della Spezia senza riuscirci. C’è riuscito invece da quello di Cuneo dove era stato trasferito per evitare situazioni simili. Si è trattato di un’evasione lampo. Stiamo parlando di Daniele Bedini, il falegname 32enne di Carrara accusato di aver commesso due omicidi poco più di un mese fa a Sarzana, è fuggito dal Cerialdo, ma è stato catturato in appena mezz’ora grazie all’intervento della polizia penitenziaria e dei carabinieri.

L’uomo, che aveva già tentato di evadere dal carcere spezzino e per questo motivo era stato trasferito a Cuneo, è stato bloccato alla stazione, a bordo di un treno in partenza per Fossano. Ricondotto in cella, si trova ora in regime di massima sorveglianza, guardato a vista.

“Parliamo di un detenuto che anche alla Spezia aveva tentato di evadere e proprio per questo era stato trasferito al carcere di Cuneo. Ottimo intervento della Polizia Penitenziaria che ha evidenziato la professionalità e il senso del dovere con cui espleta il suo servizio”. Commenta così il segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, Donato Capece che poi torna a sottolineare le criticità delle carceri italiane: “Ancora non è chiara la dinamica, pare fosse al campo e abbia scavalcato la recinzione. Nei 200 penitenziari del Paese l’affollamento nelle celle resta significativamente alto rispetto ai posti letto reali, quelli davvero disponibili, non quelli che teoricamente si potrebbero rendere disponibili. Un problema è la mancanza di lavoro, che fa stare nell’apatia i detenuti. Un altro è l’assenza di provvedimenti concreti verso chi infrange le regole all’interno dei penitenziari. Ma va evidenziato anche che l’organico di Polizia Penitenziaria è sotto di 7mila unità e che il carcere non può continuare con l’esclusiva concezione custodiale che lo ha caratterizzato fino ad oggi.  E fatelo dire a noi che stiamo tra i detenuti, in prima linea, 24 ore al giorno. Servono con urgenza nuovi provvedimenti per garantire ordine e sicurezza in carcere”.