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Bedini non parla davanti al Gip, intanto il ministro Cartabia manda i suoi ispettori

L'indagato per i due delitti di Sarzana si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'udienza di convalida del fermo. La guardasigilli vuole chiarire i motivi del mancato arresto per la precedente condanna diventata definitiva a febbraio

LA SPEZIA – Comparso alle 16 davanti al Gip Garofalo si è avvalso della facoltà di non rispondere Daniele Bedini, il 32enne di Carrara da ieri formalmente accusato di entrambi gli omicidi avvenuti a Sarzana nei giorni scorsi. L’indagato si è presentato all’udienza di convalida nel carcere della Spezia – dove è detenuto – insieme all’avvocato Rinaldo Reboa ma ha scelto la via del silenzio in merito ai fatti che gli vengono contestati, ovvero la morte di Nevila Pjetri, il cui corpo è stato rinvenuto nella notte fra sabato 4 e domenica 5 a Marinella, e di Camilla, il cui cadavere era stato trovato nella notte fra lunedì e martedì in via Bradiola a Sarzana.

Intanto il caso del mancato arresto dell’imputato precedente ai fatti – per una condanna per rapina aggravata diventata definitiva – ha fatto scattare l’invio di ispettori da Roma da parte del ministro della Giustizia Marta Cartabia. Gli accertamenti effettuati in questi giorni dal Tribunale di Massa hanno infatti fatto emergere come Bedini dovesse essere già in carcere da febbraio quando la Cassazione aveva convalidato la precedente condanna. Gli ispettori del ministero dovranno chiarire quali disguidi abbiano impedito di portare a termine l’iter come previsto dalla procedura.