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Marina di Carrara, scatta lo sgombero all’ex campo profughi: una persona evacuata

Il Comune: «Consentito accesso per recupero effetti personali». La scorsa settimana l'omicidio

MARINA DI CARRARA – Sono state avviate ieri le operazioni finali di sgombero e chiusura degli accessi dell’ex Campo Profughi e delle sue pertinenze. La scorsa settimana quel luogo era stato il teatro di un omicidio (ne abbiamo parlato qui). «L’amministrazione – spiega una nota di Palazzo civico – aveva liberato gli alloggi già dal 2018: purtroppo in questi anni alcuni erano stati sfondati e occupati abusivamente. Così, con l’attuazione dell’ordinanza sindacale numero 99/2021 del 25 agosto 2021 è stato avviato un ulteriore sgombero che si spera sia definitivo. L’amministrazione ha potuto avviare l’esecuzione materiale del provvedimento solo ieri, a seguito della decisione del Tribunale ordinario di Massa che ha rigettato il ricorso intentato da una persona collocata in uno degli alloggi del’ex Campo Profughi con atto della giunta comunale del 1999. Ai controlli avviati dall’attuale amministrazione non risultava abitare stabilmente in quel luogo».

«Le operazioni di sgombero e chiusura degli accessi – aggiunge il Comune – sono state completate per tutti i locali oggetto dell’ordinanza, con la sola esclusione della “casa del custode” nei pressi di viale Galilei – anch’essa già liberata e successivamente, purtroppo occupata – e attualmente posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria a seguito dei fatti della scorsa settimana. Le operazioni di sgombero e chiusura del locale sono ancora in corso a causa dell’impressionante quantità di materiale, per lo più rifiuti di ogni genere, ritrovata all’interno dell’alloggio che sta rendendo difficili le operazioni. Va precisato che alla persona ricorrente, durante tutta la giornata di ieri e ancora oggi, è stato consentito di accedere all’appartamento per prendere eventuali effetti personali, medicinali inclusi, o altri effetti di stretta necessità che si trovassero all’interno dell’abitazione».

Quanto alla situazione abitativa della persona in questione, specifica il Comune «da accertamenti fatti in questi anni dalla Polizia Municipale, risulta che non vivesse stabilmente nell’abitazione tanto che le varie ordinanze gli sono sempre state notificate presso altre sedi. Tra le altre cose essa risulta avere a suo carico un’ordinanza di sgombero da un altro alloggio Erp che, secondo quanto dichiarato dai suoi familiari, occupava in modo esclusivo. Ieri, sono trascorse diverse ore prima che si presentasse presso i locali per assistere alle operazioni e prelevare eventuali effetti personali: al momento del suo arrivo, gli è stata notificata e consegnata la nota prot. n. 3894/2022 del dirigente dei Servizi abitativi contenente l’invito a presentarsi negli uffici del settore per valutare, compatibilmente con la sua condizione reddituale/patrimoniale, ogni possibile aiuto nei suoi confronti. L’occupante, dopo averne appreso il contenuto (peraltro spiegato più volte dal personale di Polizia Municipale presente sul posto), «ha distrutto il documento riducendolo in pezzi».

Palazzo civico ricorda poi che la persona in questione «aveva fatto domanda di casa popolare e risulta essere iscritto in posizione 140 alla graduatoria ordinaria per l’assegnazione di un alloggio Erp. Dalle verifiche effettuate risulta che questa posizione è determinata soprattutto dalla condizione reddituale/patrimoniale. Nel corso di questi anni il signore, che percepisce pensione, è stato più e più volte invitato a presentare l’Isee per poter valutare il suo diritto ad essere collocato in emergenza abitativa ma si è sempre rifiutato di portare documentazione attestante la sua situazione patrimoniale».