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Medici “eretici”, avvocati, giornalisti: in piazza Berlinguer continua la protesta anti-Green Pass foto

Una nuova manifestazione per ribadire il proprio «no» chiaro e netto all'estensione del lasciapassare e per raccogliere le firme per arrivare al referendum abrogativo della misura voluta dal governo Draghi

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MASSA – Una nuova manifestazione per ribadire il proprio «no» chiaro e netto all’estensione del Green Pass e per raccogliere le firme per arrivare al referendum abrogativo della misura voluta dal governo Draghi. Una misura che tra pochi giorni, dal 15 ottobre, sarà estesa a circa 20 milioni di lavoratori. «O ti vaccini, o paghi, o perdi lo stipendio». Contro questa logica l’evento, organizzato come le volte precedenti da Rivoluzione Allegra, è andato in scena ieri pomeriggio, giovedì, in piazza Berlinguer a Massa, dove medici, avvocati e giornalisti si sono alternati negli interventi.

Tra questi i medici “eretici”, Roberto Lanzi e Dario Miedico. «Le etichette non mi appartengono» ha detto Lanzi, sospeso dal servizio medico perché non vaccinato contro il covid. «Non sono no-vax, free-vax, diversamente vax, sono una persona che ha fatto un giuramento e sulla base di quello continuerò a curare chi chiede il mio aiuto. Col giuramento di Ippocrate ho giurato “di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma discriminazione in campo sanitario”. Inoltre lo stesso afferma che si deve “rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni”».

Il dottor Miedico, invece, a 81 anni si è visto radiare dall’Ordine dei Medici di Milano, «poco tempo dopo aver ricevuto la medaglia d’oro» dallo stesso ordine, ha evidenziato, prima di fare un invito all’unità d’intenti per portare avanti questa battaglia «sacrosanta per la salute di tutti» e parlare del vaccino contro la malaria, di cui si sta parlando molto in questi giorni: «Sarei ben contento che migliaia di bambini non si ammalassero e non morissero di malaria, ma il problema dei paesi dell’Africa sub sahariana è la fame. Qui sembra che ci si voglia pulire la coscienza mandandogli i vaccini».

Sull’importanza delle cure domiciliari contro il covid, secondo lei avversate dal governo, si è voluta soffermare, invece, Serena Romano, giornalista e autrice del libro “Fahreneit 2021. Diario ragionato della pandemia”, in cui si pongono delle domande: «Perché si è deciso di affrontare il covid senza curarlo? Perché si è fatto ricorso a “protocolli di cura” quali lockdown e restrizioni delle libertà personali, tipici di regimi dittatoriali come la Cina, ma inefficaci in società democratiche? Perché si è puntato tutto su “costrutti farmaceutici sperimentali” impropriamente definiti “vaccini”? Perché ogni autorevole voce scientifica in contrasto con il pensiero unico dominante è stata zittita e denigrata?».

La questione è poi passata sul fronte legale, con l’avvocato Elena Dragagna che si è soffermata sull’uso «distorto» che è stato fatto dal governo degli articoli 16 e 32 della Costituzione, invitando tutti a firmare per il referendum. Inoltre l’avvocato ha voluto ribadire che «un trattamento sanitario deve tutelare la dignità delle persone e il regolamento dell’Unione Europea sul Green Pass va in questa direzione. Un aspetto ignorato dal governo italiano».

 

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