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Picchia e minaccia la moglie per mesi: i carabinieri arrestano un 50enne

L'episodio è accaduto a Villafranca in Lunigiana. L'uomo adesso è ai domiciliari. L'Arma: «La denuncia è l’unico mezzo per riacquistare quella dignità che consente di essere liberi»

VILLAFRANCA IN LUNIGIANA – Nella giornata di ieri i Carabinieri del Comando Stazione di Villafranca in Lunigiana (Massa-Carrara), a conclusione di una complessa quanto delicata attività d’indagine, davano esecuzione alla misura cautelare degli “arresti domiciliari” nei confronti di un 50enne residente in Lunigiana. La vicenda inizia alcuni mesi fa quando la moglie, una 47enne anch’essa lunigianese, stanca di una marito divenuto particolarmente violento, costretta da tempo a vivere in vero e proprio stato di soggezione psico-fisica, decideva di raccontare tutto ai Carabinieri.

Come spesso accade in questi casi, la donna in un primo momento si era convinta a lasciare il marito ma poi, impietosita dalle promesse dell’uomo e padre dei suoi due figli minori, confortata dalla presenza in casa di alcuni parenti, incoraggiata dal fatto che veniva seguito anche dalle locali strutture mediche, decideva di riprendere la convivenza; dopo alcuni giorni l’uomo, convinto dai familiari a recarsi nel suo paese d’origine, lasciava la casa coniugale con il proposito di farvi ritorno non appena ristabilitosi. Intanto dei fatti sopra descritti veniva informata l’autorità giudiziaria di Massa-Carrara.

Al suo rientro in Lunigiana, l’uomo sembrava cambiato, ma purtroppo, dopo poco tempo, riprendeva i comportamenti vessatori nei confronti della moglie; finalmente la donna capiva che non c’era altra strada, così si è rivolta nuovamente ai Carabinieri che comunicavano tutto alla Procura di Massa e veniva emesso nei suoi confronti il “divieto di dimora nel comune di residenza”. Nonostante il provvedimento appena notificato, l’uomo disattendeva non solo quanto disposto dal giudice ma minacciava e malmenava per l’ennesima volta la moglie che, ancora una volta trovava il coraggio per denunciare questi nuovi e gravi episodi.

Veniva fatta una nuova comunicazione alla Procura della Repubblica di Massa-Carrara e immediatamente il pm Marco Mansi richiedeva e otteneva dal giudice, Dario Berrino, una misura più afflittiva che impedisse all’uomo di avvicinarsi nuovamente alla donna: gli “arresti domiciliari” senza alcun permesso ad allontanarsi.

La misura veniva subito eseguita e l’uomo veniva collocato all’interno di una struttura preventivamente individuata dagli operanti. I carabinieri traggono spunto da questa triste vicenda familiare, purtroppo non isolata, per dire a chi subisce violenze, spesso solo psichiche, di non aver paura: «La denuncia è l’unico mezzo per riacquistare quella dignità che consente di essere “liberi” e di fare anche le cose più banali senza la paura che un’altra persona ti annienti come, purtroppo, è avvenuto nella vicenda in questione».