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L’ultimo saluto al sindaco di Bagnone, anche il presidente Giani ricorda Carletto Marconi foto

Ieri la comunità bagnonese si è raccolta presso la chiesa parrocchiale di Treschietto (Massa-Carrara). Tanti i rappresentanti istituzionali presenti alla cerimonia

BAGNONE – Ieri la comunità bagnonese si è raccolta presso la chiesa parrocchiale di Treschietto (Massa-Carrara), per dare l’ultimo saluto al suo sindaco, Carletto Marconi, che aveva nel cuore il suo bel paesello, per il quale tanto si è adoperato. Marconi se n’è andato lasciando una profonda tristezza, come succede quando se ne va una guida, ma anche tanti bei ricordi e un’importante eredità al suo territorio tutto e all’amministrazione che lui stesso ha voluto fortemente, quando nel 2019, già in guerra con il cancro, aveva scelto comunque di riprendersi quel posto da sindaco, vincendo.

La determinazione, infatti, è sempre stata uno dei pregi del sindaco Marconi, che con forza e innato pragmatismo ha saputo dare molto a chi ne aveva bisogno, creare la giusta aggregazione, valorizzare il suo comune e i giovani che lo abitano.

A rendergli omaggio il presidente della Regione Eugenio Giani, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, l’on. Cosimo Ferri, il presidente dell’Unione dei Comuni Roberto Valettini e tutti i sindaci della Lunigiana, dell’intera provincia di Massa Carrara, compreso il suo presidente Gianni Lorenzetti, e i sindaci di alcuni Comuni limitrofi delle regioni Emilia e Liguria. Schierati a saluto del loro sindaco l’ass. Alpini delle Alpi Apuane, di cui Marconi era orgoglioso membro, la Misericordia di Bagnone e la Filarmonica Santa Cecilia, ma anche le cariche alte delle forze dell’ordine e militari. A celebrare la funzione il vescovo di Volterra mons. Alberto Silvani, originario di Virgoletta (Villafranca in Lunigiana) che nella predica ha parlato di Marconi come «un marito, un padre, un nonno, un politico che ha svolto in maniera generosa, umile e costante il suo compito. A lui ben si addice la frase di papa Paolo VI “la politica è l’espressione più alta della carità”, intesa come amore per l’altro. Da lui abbiamo imparato l’amore per i nostri paesi di montagna, arrivati ormai allo stadio finale dello spopolamento, ma aspettiamo fiduciosi l’inversione di rotta, per la quale ha tanto lavorato».

Dopo è stata la volta dell’intervento toccante della figlia Cristina e del nipote Gregorio: «Mio nonno è stato un grande esempio, un grande uomo e, nonostante i momenti difficili della malattia, ha sempre avuto la forza di aiutare chi ne aveva bisogno. Ora che lui non c’è più dobbiamo impegnarci a proseguire sulla buona strada che abbiamo iniziato a percorrere con lui».

Piena di commozione anche la voce del vicesindaco Daniele Lombardi che, fino a nuove elezioni, farà le veci del sindaco: «La sua forza e il suo coraggio sono strumenti di vita, di entusiasmo e crescita per portare avanti i progetti che abbiamo pensato insieme per la nostra comunità, perseguendo la sua volontà di investire in quei servizi che sono motivo di orgoglio per far sì che i giovani non lascino la nostra terra. Ha dato una casa a tutte le associazioni del territorio affinché si sentissero parte attiva della nostra comunità. Ci lascia un’eredità importante, non lo avremo più come faro in terra, ma come stella in cielo».

Inoltre, lungo e pieno di aneddoti il ricordo del presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, che lo ricorda come amico e come compagno di lotte di partito, il quale, durante le elezioni a capo dell’Ente provinciale, fece un passo indietro cedendo il passo al sindaco di Montignoso. Anche Cosimo Ferri, deputato, ha voluto riportare alla memoria il lavoro fatto in tribunale al fianco di suo padre, l’on. Enrico Ferri, che ha sempre ben parlato di Marconi, grande collaboratore, che tirava fino a notte fonda.

Infine, a evocare i momenti più belli passati con il primo cittadino, è stato il presidente della Regione Giani che, con voce spezzata, ha voluto assolutamente essere presente: «Lo sapeva che aveva dentro la malattia, ma la sua forza d’animo lo ha portato a esprimere al meglio se stesso. La sua carica solare me la trasmise, non solo durante tutti gli incontri in cui mi fece conoscere Bagnone e Treschietto, ma anche quando a ottobre, diventato presidente, mi chiamò per congratularsi e dirmi che era contento. Quella solarità e quella forza la terrò sempre nel mio cuore, perché l’ho sentito così proiettato verso gli amori più cari, come la famiglia e la sua comunità, che certamente non la potrò dimenticare».

Carletto Marconi è stato poi tumulato nel cimitero della comunità di Treschietto. Dopo il sindaco di Licciana Nardi Pierluigi Belli, morto anche lui a causa di una malattia, e del sindaco uscente di Fivizzano Paolo Grassi deceduto a causa del Covid-19, anche il sindaco di Bagnone se n’è andato, ma solo dopo essersi meritato un posto nella storia del suo Comune e nel cuore della sua gente. Ciao Sindaco!