LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Fornisce alla madre dati riservati del figlio maggiorenne: il Garante multa Poste Italiane

Il giovane esasperato dall'omofobia dei genitori anni fa ha deciso di lasciare la Lunigiana. Dopo la sua partenza la madre, che non ha mai accettato la sua omosessualità, ha voluto verificare il saldo della postepay grazie alla complicità dell'amica, dipendente dell'ufficio postale

Più informazioni su

LUNIGIANA – Il Garante della Privacy ha condannato Poste Italiane per trattamento illecito di dati personali da parte di una dipendente dell’ufficio postale di Barbarasco (Tresana, Massa-Carrara). È accaduto a seguito di un reclamo da parte di un giovane lunigianese dopo aver scoperto che la madre era riuscita a ottenere dalla dipendente delle Poste, sua amica, informazioni riguardanti il saldo della sua carta postepay. L’episodio si colloca in una situazione familiare delicata e complessa.

Il giovane, infatti, esasperato dall’omofobia dei genitori, anni fa ha deciso di lasciare la Lunigiana. La madre non avrebbe mai accettato la sua omosessualità. Ma non finisce qui. Dopo la partenza del figlio, la donna, recatasi all’ufficio postale di Barbarasco – è riportato nella disposizione del Garante – è riuscita a verificare il saldo della sua carta postepay, agevolata dall’amicizia che la lega con l’addetta alle relazioni con il pubblico, la quale le ha fornito senza alcun consenso tutte le informazioni. Il giovane ne è venuto a conoscenza solo dopo anni e ha chiesto quindi l’intervento del Garante della privacy.

Nel difendersi, Poste Italiane parla di un fatto “verificatosi in una frazione di un piccolo paese in provincia di Massa-Carrara (…) ove la conoscenza personale tra i cittadini del paese ben potrebbe avere indotto l’operatore a non richiedere particolari giustificativi dei poteri di rappresentanza della Sig.ra (…), rivelatasi poi falsus procurator”. Il Garante, dopo aver raccolto tutte le doglianze del giovane, ha irrogato una sanzione di 10mila euro a Poste Italiane, verificando inoltre che la la procura di cui parla Poste Italiane, non è mai stata rilasciata dal giovane alla madre.

Più informazioni su