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Ha una grave cardiopatia, operata all’Opa bambina di pochi mesi dell’Est Europa

Torre, direttore della Fondazione Monasterio: «Una storia molto toccante di una piccola che oggi è al sicuro nel nostro Ospedale del Cuore»

MASSA – Una bambina affetta da una grave patologia cardiaca congenita, a neanche un anno di vita, ha affrontato un lungo viaggio dall’Est Europa per sottoporsi alle cure dei medici e degli infermieri dell’Ospedale del Cuore di Massa, della Fondazione Monasterio. Lo racconta la Fondazione stessa. Al momento dell’atterraggio, un team scelto composto da medici e infermieri anestesisti-rianimatori e neonatologi dell’ospedale era pronto ad accoglierle.

«Questa piccola principessa non ha ancora un anno – ha scritto su Facebook il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani –. I nostri sanitari l’hanno accolta all’aeroporto e ha già affrontato un lungo viaggio per arrivare fra le braccia dell’anestesista dell’Ospedale del Cuore – Fondazione Monasterio. Adesso è al sicuro e riceve le amorevoli e professionali cure dei medici e infermieri».

Giunta all’Ospedale del Cuore di Massa – hanno spiegato dalla Fondazione Monasterio – la piccola è stata immediatamente operata per stabilizzare le sue condizioni, poi nei prossimi mesi avrà bisogno di una ulteriore operazione, al fine di correggere il suo grave difetto cardiaco congenito. Paolo Del Sarto, direttore della Uoc anestesia e rianimazione e coordinatore sanitario dell’Ospedale del Cuore spiega che «il team è propriamente specializzato nell’accoglienza e nel trasporto in sicurezza di neonati e bambini critici, affetti da cardiopatie congenite. Riusciamo a garantire questa attività per i piccoli pazienti provenienti da tutto il mondo e siamo una delle poche strutture capace di farlo in regime di urgenza».

«Questo caso racconta una storia molto toccante di una piccola bambina, con una grave cardiopatia, che oggi è al sicuro nel nostro Ospedale del Cuore – commenta il direttore generale della Fondazione Monasterio, Marco Torre – Non solo: questa storia parla anche del grande valore umano, oltre che professionale, degli operatori sanitari della Monasterio e delle volontarie dell’Associazione ‘Un cuore un Mondo’».