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«Coronavirus, chiuso il ‘reparto bolla’ il pronto soccorso del Noa è diventato una polveriera»

Il sindacato Nursind: «Gli infermieri lavorano in condizioni proibitive e non possono garantire ai pazienti l'assistenza infermieristica dovuta»

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MASSA – «L’azienda ​Usl Toscana Nord Ovest, in questi ultimi mesi, si è dimenticata del covid-19. Chiuso il Reparto Bolla all’ospedale delle Apuane qualche giorno fa e il pronto soccorso è diventato una polveriera». Non lascia spazio a interpretazioni la denuncia della segreteria territoriale di Massa-Carrara del Nursind, il sindacato degli infermieri.

«Gli infermieri – evidenzia il sindacato – lavorano in condizioni proibitive e non possono garantire ai pazienti l’assistenza infermieristica dovuta. Dopo la chiusura del Reparto Bolla, i pazienti possono sostare molte ore sopra una barella in Pronto Soccorso, in attesa dell’esito del tampone. A questi pazienti, definiti “sospetti”, non si può garantire né adeguata assistenza infermieristica né supporto domestico alberghiero a causa di problematiche strutturali, organizzative e dovute alle piante organiche, sia infermieristica che Oss, le quali non risultano essere adeguate per gestire un vero e proprio reparto nel quale si debba garantire assistenza h24».

«I pazienti covid positivi e sospetti – spiega il Nursind – vengono posti in locali sprovvisti di un adeguato impianto di riscaldamento, telemetria e impianto che garantisca ossigeno ad alti flussi, aria ed aspirazione sopra barelle e senza che vi sia un’organizzazione per garantire loro il pasto. Inoltre i familiari dei pazienti non hanno il diritto di sostare in sala d’aspetto, pertanto restano fuori in balia del clima e senza servizi igienici adeguati».

«Tutti questi problemi, causati dalla permanenza di covid positivi o sospetti per molte ore in pronto soccorso in seguito alla chiusura del Reparto Bolla, permarranno anche all’apertura dell’ospedale covid di Massa. Se la strategia aziendale non sarà quella di potenziare il laboratorio analisi per garantire i referti dei tamponi in 1 ora e creare un sistema di trasporto dei pazienti efficiente che garantisca il servizio in massimo 2 ore, la sola alternativa rimane la riapertura del Reparto Bolla per decogenstionare il pronto soccorso».

«La responsabilità di tutto ciò è dei sanitari o di chi organizza? Nursind ha segnalato all’Asl che la chiusura del Reparto Bolla, in questo periodo, avrebbe creato disservizi per i cittadini nonché condizioni di lavoro proibitive per gli infermieri del Pronto Soccorso. Probabilmente nei mesi estivi, periodo in cui il virus era più “blando”, chi doveva programmare per gestire una nuova ondata in autunno e inverno ha pensato che sarebbe bastato improvvisare. Tutto ciò è causa di una “non programmazione” e dell’assenza dii un “pensiero snello” nei vertici aziendali ed ora il virus presenterà il conto a cittadini ed infermieri».

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