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Tragedia campeggio, l’esperto forestale: «Quel pioppo era mal curato, radici danneggiate»

A parlare è l'arboricoltore, Pierfrancesco Malandrino, anche consulente degli Aeroporti di Roma, interpellato dall'agenzia di stampa Agi dopo la morte delle due bambine uccise da un albero. Intanto proseguono le indagini

MARINA DI MASSA – «Quel pioppo non vegetava al meglio». A parlare è il dottore forestale e arboricoltore, Pierfrancesco Malandrino, anche consulente degli Aeroporti di Roma, interpellato dall’agenzia di stampa Agi dopo la tragedia avvenuta domenica mattina in un campeggio della Partaccia, dove due bambine di 14 e 3 anni sono rimaste uccise mentre dormivano in una tenda in seguito alla caduta dell’albero.

«Con ogni probabilità – ha detto Malandrino – un occhio attento si sarebbe accorto dello stato della pianta, che era mal curata. Gli alberi non parlano». «È probabile che la chioma era stata duramente capitozzata; di conseguenza l’apparato radicale era danneggiato e lo si vede già dalle immagini; e infine i danni non risparmiavano nemmeno il colletto» (una zona specializzata che consente di resistere alla pressione del terreno circostante ed è il punto fino al quale le piante devono essere interrate, altrimenti rischiano di morire). «A dare le risposte definitive sarà la magistratura – ha precisato Malandrino –  dopo che avrà chiesto al gestore del campeggio se qualche tecnico avesse esaminato gli alberi nel corso degli anni».

«La pianta era stata fortemente potata. Con tutta probabilità sarà stata eseguita quella che in termine tecnico si chiama ‘capitozzatura’», ovvero un taglio della parte più alta. «Una pratica diffusa, ma fortemente sbagliata, che nasce dalla convinzione errata che più si pota meglio è. Gli alberi in ambiente urbano dovrebbero essere monitorati e valutati costantemente da un professionista. Nel caso di un campeggio la cura è persino più importante, perché sotto i rami le persone non passano, ma stazionano anche per molte ore». Il consiglio che Malandrino rivolge a chi campeggia è di verificare se nei tronchi «ci sono cavità oppure se i rami sono secchi» e dunque evitare di posizionarsi sotto quella pianta.

Intanto le indagini dei carabinieri proseguono per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Il gestore del camping è stato già sentito due volte alla caserma di Marina di Massa. Il pubblico ministero Roberta Moramarco nominerà un perito agronomo per dare una risposta alle molte domande sulla condizione dell’albero.